Maturità: psicologa a genitori,esame non è vostro ma bensì dei vostri figli

A distanza di poche ore dalla prima prova dell’esame di maturità che vede impegnati tantissimi giovani, Anna Oliveiro Ferraris  psicologa dell’età evolutiva, si rivolge alle mamme dei maturandi affermando: “L’esame di maturità non è il vostro, ma dei vostri figli. Quindi, non bisogna identificarsi troppo, non drammatizzare e scaricare ansie proprie sui ragazzi ma cercare, invece, di creare un clima quanto più sereno possibile per all’alleggerire la tensione dei ragazzi alla vigilia di questo appuntamento cruciale”. Innanzitutto, afferma l’esperta, “va detto che la preparazione degli studenti è cosa fatta, nel senso che eventuali lacune non possono essere recuperate in una singola notte di super studio. Quindi, il consiglio è che i genitori spronino i figli a prendersi un pomeriggio libero o di svago, in modo da non arrivare già stanchi all’inizio degli esami domani, ed il medesimo consiglio vale anche per i giorni successivi nei quali si susseguiranno le prove”.
Molte volte, però, accade che i genitori risultano essere più agitati dei giovani, con l’inevitabile conseguenza di ‘riversare’ ansie e aspettative proprie sui ragazzi. Niente di più sbagliato, afferma la psicologa. I genitori, spiega, “non devono identificarsi troppo con i figli e con il loro esame; non devono cioè vivere la maturità del figlio come una affermazione di se stessi o della famiglia. L’esame è dei figli ed è giusto che lo vivano in modo autonomo, mentre i genitori è bene che mantengano un sano distacco”. In una parola, l’invito è a “sdrammatizzare”: “Bisogna impegnarsi ad evitare le tensioni e, soprattutto – afferma Oliveiro Ferraris – bisogna far passare ai ragazzi un messaggio rassicurante, del tipo ‘l’esame è un passaggio normale, che già tanti hanno vissuto prima di te; stare in tensione prima o pensarci troppo significa solo ingigantire le difficoltà, mentre quando ti ci troverai, vedrai che le cose sono meno difficili di quanto possano apparire ora”. Insomma, sottolinea la psicologa, “ciò che i ragazzi, e prima di loro i genitori, dovrebbero tenere presente è che la preparazione è importante, ma poi c’è sempre una ‘dose’ di fortuna o casualità; fondamentale è dunque non dare a questi esami un’importanza eccessiva, ma inquadrarli in una giusta prospettiva, accettando l’idea che ciascuno deve dare ciò che è in grado di dare, senza aspettative oltre misura”. E poi, un ultimo consiglio: “Domattina non accompagnate i vostri figli a scuola, a meno che non siano loro a volerlo, e non aspettateli fuori”. Stop, insomma, al fiato sul collo.

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