In due diverse dichiarazioni si fa riferimento alla violenza della polizia ed al razzismo sistematico che emerge dai casi di Gorge Floyd e di altri afroamericani uccisi durante operazioni di polizia. Uccisioni spesso documentate, come nel caso di Floyd, da video che sono “uno shock per le nostre coscienze ed evocano il terrore che il regime dei linciaggi negli Stati Uniti intendeva incutere“.

Considerati i così tanti esempi di impunità in casi di violenza razziale di questo tipo, gli afroamericani hanno buone ragioni di temere per la propria vita” aggiungono gli esperti Onu sottolineando come nella polizia Usa ancora pesi “l’eredità del terrore razziale” che affonda le sue origini nelle ” pattuglie per catturare gli schiavi ed al controllo sociale”.

Gli esperti Onu quindi esortano il governo americano ad affrontare il “razzismo sistemico ed i pregiudizi razziali che esistono all’interno del sistema di giustizia avviando un’indagine indipendente ed assicurando che vengano attribuite le responsabilità per tutti i casi di violenza eccessiva da parte della polizia”.

Infine, viene duramente criticata la risposta che invece sta dando Donald Trump che “minaccia una maggiore violenza dello stato, usando un linguaggio che evoca i segregazionisti razziali del passato dell’America che si sono impegnati per negare ai neri i loro diritti umani fondamentali“.

Nei giorni scorsi Trump ha scritto su Twitter che se i dimostranti fossero riusciti ad entrare nella Casa Bianca “avrebbero trovato i cani più feroci ad accoglierli“, parole che secondo molti sembravano evocare le immagini delle pattuglie di schiavisti che davano la caccia con i cani agli schiavi fuggiti.