Medicina. Dalle immagini tridimensionali del viso si può riscontrare il disturbo dell’autismo

Uno studio americano, avrebbe individuato che grazie ad una immagine tridimensionale del viso, è possibile riscontrare il disturbo dell’autismo. Una scoperta che – secondo gli esperti – potrà aprire la strada anche all’identificazione più precisa della cause della patologia che si formerebbe quindi nei primi mesi di gravidanza quando i lineamenti del viso iniziano a prendere forma in parallelo alla crescita del cervello. Il rapporto dell’Università del centro di ricerca sull’autismo Thompson dell’Università del Missouri, pubblicato sulla rivista specializzata “Molecular autism” , elenca queste caratteristiche che potrebbero essere indicative di autismo: parte superiore del volto e occhi più ampi del normale; parte centrale del viso, ossia naso e guance, più brevi; bocca solitamente più larga. Condotto dal professore di anatomia Kristine Aldrige, lo studio ha analizzato poco più di un centinaio di giovanissimi tra gli 8 e i 12 anni, mettendo a confronto i lineamenti di 64 bambini autistici con quelli di 41 perfettamente normali. Le facce sono state fotografate e scannerizzate con tecnologie tridimensionali, il viso di ogni ragazzino è stato trasformato virtualmente in una mappa con 17 specifici punti di riferimento. Quando Aldrige ha confrontato la geometria dei volti è quindi emerso un modello statisticamente significativo delle caratteristiche tipiche riscontrabili nei volti dei piccoli autistici.

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