C’è un segnale genetico, fino a ieri sconosciuto, fortemente associato all’ictus cerebrale dei grossi vasi. A dimostrarne l’esistenza sono i risultati di un grande studio internazionale promosso da un gruppo di scienziati australiani, che ha ricevuto un contributo importante dall’ Istituto Neurologico Besta e dall’Istituto Mario Negri. Si tratta di un ulteriore passo avanti – sottolinea una nota congiunta dei due centri di ricerca milanesi – nella conoscenza dei fattori di rischio genetici dell’ictus cerebrale ischemico, che nei Paesi sviluppati rappresenta ancora la terza causa di morte e la prima di invalidità permanente. In futuro però – continua la nota – il numero di infarti cerebrali dovuti a stenosi o occlusione dei grossi vasi, che costituisce circa un quarto di tutti gli ictus, potrebbe essere ridotto proprio grazie ai risultati di questo studio, pubblicati on line su Nature Genetics.
(fonte Ansa)