Non avrebbe decretato il decesso di Michael Jackson, l’ultima dose di Propofol , somministratagli. “ E’ irrilevante”: ha infatti affermato Conrad Murray, il medico dichiarato colpevole di omicidio involontario nella morte di Michael Jackson, durante un’intervista che andrà a far parte di un documentario a lui dedicato e di cui una prima parte è stata trasmessa ieri su Nbc. Murray, che non ha voluto testimoniare in aula al processo durato 23 giorni, ha ammesso nell’intervista fatta prima della sentenza del 7 novembre che il potente anestetico “non andrebbe somministrato tra le mura di casa”. Il medico 58enne ha spiegato di non avere detto ai soccorsi che aveva dato a Jacko il farmaco, perchè si trattava di una dose piccola: “Venticinque milligrammi e l’effetto è finito, non significa niente”, ha aggiunto. Ma perchè allora avrebbe elencato altri farmaci e il Propofol, ritenuto responsabile dell’overdose che avrebbe provocato la morte dell’artista il 29 giugno 2009, proprio no? “Perchè non aveva alcun effetto. Non era il punto”, ha insistito.
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