La Giornata Mondiale del Libro è appena trascorsa, e quest’anno la Croce Rossa Italiana ha voluto celebrarla offrendo il suo sostegno all’uscita di una graphic novel dall’eloquente titolo Mediterraneo. Si tratta della pubblicazione numero 100 per Round Robin Editrice, incentrata sul racconto della complessità e del dramma del fenomeno migratorio e di una silenziosa, ma vera e propria guerra che ha mietuto migliaia di vittime negli ultimi 20 anni.
Mediterraneo è infatti la storia di un mare che, per vergogna e pudore, ha deciso di ritirare le sue acque, svelando tutto ciò che finora ha nascosto. È il racconto di un viaggio, come quello intrapreso da migliaia di persone migranti, della protagonista Amalia che, al posto del mare incontrerà una profondità arida di sabbia e corpi: ciò che resta di quella che una volta era la culla delle culture. Il più grande cimitero d’Europa si mostra dunque ai lettori nella sua semplice crudeltà.
La narrazione per immagini non lascia spazio a interpretazioni, trasportando il lettore di fronte all’unica verità possibile, pagina dopo pagina. La scelta di non ‘scrivere’ di non ‘dire’ ciò che è evidente, è il modo in cui questa storia viene narrata. Per anni – ha scritto nella prefazione al libro il Presidente della Croce Rossa Italiana Francesco Rocca – al Mediterraneo è stata attribuita la responsabilità e la colpa di uccidere esseri umani in fuga e in cerca di una salvezza. Ma non è il mare a ucciderli, non lo è mai stato. Piuttosto sono alcune politiche adottate negli anni, l’innalzamento di muri e la spregiudicatezza dei trafficanti di uomini. Il mare, per sua stessa natura, ha solo celato quella colpa, rendendosi inconsapevolmente complice di una delle più grandi tragedie umane. L’opera letteraria di Nazzaro e Ferrara ha il pregio, quindi, di svelare la verità e di ribaltare la narrazione fin qui diffusa: il mare diventa il mezzo, il viaggio è l’orizzonte. Per tutte queste ragioni, come Croce Rossa Italiana, abbiamo deciso di adottare questo libro. È anche questo il nostro compito: oltre a soccorrere persone in condizioni di vulnerabilità, dobbiamo lavorare affinché si creino comunità sempre più solidali e coese, capaci di mettere al centro l’essere umano.