«Quando parliamo di riforme istituzionali, dovremmo tutti chiederci se dobbiamo spogliarci dai simboli di partito e delle spillette che portiamo sulla giacca oppure se devono prevalere le idee che sono state coltivate negli anni. In questo secondo caso, noi di FdI dovremmo dire “o presidenzialismo o morte” essendo una forza politica che ha sempre ritenuto l’elezione diretta del Capo dello Stato la riforma costituzionale per eccellenza». È quanto afferma Tommaso Foti, capogruppo Fdi alla Camera dei deputati, al Meeting di Rimini.
«Ma – aggiunge – se si vuole trovare un tavolo di confronto con l’opposizione, penso che sarà difficile per molti sfuggire dal tema dell’elezione diretta del capo del Governo, visto anche che in Costituzione c’è già l’elezione diretta del presidente della Regione e si eleggono direttamente anche i sindaci».
«Cerchiamo quello che dovrebbe essere un obiettivo che sta a cuore a tutti», afferma Foti, sempre al Meeting di Rimini. Ricorda che «sono passati quarant’anni dalla istituzione della commissione Bozzi per le riforme istituzionali e ad oggi non abbiamo avuto il piacere di avere una riforma della seconda parte della Costituzione che trovasse poi il consenso dei cittadini italiani sulla forma di governo».
«Io credo che sia assolutamente necessario che le regole del gioco vadano stabilite insieme», ha detto a sua volta Nazario Pagano, deputato di Forza Italia e presidente della commissione Affari Costituzionali. «Se si tratta di riformare il nostro Paese, le riforme non possono essere solo frutto della decisione della maggioranza ma devono essere condivise e soprattutto portate a conclusione in Parlamento da tutti i gruppi politici presenti».
“Sono favorevole al premierato e ritengo possa contribuire a dare stabilità e autorevolezza ai governi, valorizzando il voto dei cittadini e riavvicinandoli alla politica. Ovviamente una riforma del genere va commisurata a diversi aspetti. Penso, in primo luogo, al ruolo di terzietà del presidente della Repubblica e dunque alla necessità di stabilire un nuovo equilibrio tra i poteri dello Stato. Su questo il Parlamento dovrà confrontarsi e io spero lo si faccia proprio a partire dalla Camera dei Deputati, in I Commissione Affari Costituzionali. In secondo luogo: in Parlamento ci lamentiamo spesso della bulimia dei decreti legge che, intendiamoci, non è un problema di questo governo ma di tutti gli esecutivi, più o meno recenti. Ecco, io credo che riequilibrare i poteri debba anche comportare una riforma della decretazione d’urgenza, ai sensi dell’articolo 77 della Costituzione”.
Nuove nomine all’interno di Fratelli d’Italia. Il partito di maggioranza relativo rafforza la sua struttura organizzativa, anche se l’opera sarà completata prossimamente con l’istituzione di nuovi dipartimenti aggiuntivi. Al vertice della struttura organizzativa di Fdi resta Giovanni Donzelli, responsabile dell’organizzazione di via della Scrofa.
Dal 1* settembre Giovanbattista Fazzolari, sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, si occuperà del coordinamento della comunicazione dell’esecutivo, del partito di Fratelli d’Italia e dei gruppi parlamentari per ottimizzare al meglio le attività del governo e del partito.
Arianna Meloni sarà la responsabile della segreteria politica del partito. Si occuperà della verifica delle iscrizioni e della loro regolarità e della segreteria politica. Giovanbattista Fazzolari, invece, coordinerà la comunicazione tra governo, partito e gruppi parlamentari. A Fazzolari spetterà la riorganizzazione della struttura comunicativa con l’obiettivo di arrivare a un potenziamento e funzionamento della macchina. Il lavoro del sottosegretario nelle prossime settimane sarà anche quello di stabilire meglio compiti e linee guida della comunicazione. La scelta non è collegata all’imminente uscita da palazzo Chigi di Mario Sechi che lascerà il ruolo di capo ufficio stampa.