Martedì 21 novembre il Teatro dell’Opera di Roma ha presentato in conferenza l’opera di apertura della nuova stagione 2023-2024 Mefistofele di Arrigo Boito. Presenti il Sovrintendente Francesco Giambrone, il Direttore Musicale Michele Mariotti, entrambi alla loro seconda inaugurazione, il regista Simon Stone e il direttore della comunicazione Paolo Cairoli che in questa occasione ha presentato anche il nuovo numero della rivista Calibano edita da effequ, che ricollegandosi al Mefistofele ha per tema il postumano (Cairoli è anche direttore della rivista ndr).
Il sovrintendente Giambrone ha esordito parlando dei buonissimi numeri della scorsa stagione che si è conclusa in maniera molto positiva, chiudendosi con 240.000 spettatori paganti toccando di nuovo i numeri pre-pandemici, con una percentuale di occupazione dei posti in sala dell’89%.
Il 27 novembre, giorno del compleanno del Teatro dell’Opera, come stabilito dallo scorso anno sarà sempre il giorno di inizio stagione del Costanzi, la scelta inaugurale è ricaduta su Mefistofele di Arrigo Boito, una produzione importante coprodotta con il Teatro Real di Madrid, costruita nei laboratori del TOR che dimostrano ancora una volta capacità di alto artigianato teatrale e di eccellenza, suscitando grande interesse. Attesi soprintendenti da molte parti d’Europa e d’Italia.
“Si sceglie consapevolmente di raccontare storie apparentemente vecchie che parlano con un linguaggio di oggi. L’intenzione è quella di raccontare il mondo di oggi partendo da storie che invece hanno raccontato cose che ci sembravano lontane.”
Il Maestro Michele Mariotti che dopo i successi della tournée giapponese tornerà a dirigere Tosca nelle tre date di dicembre, parla dei moltissimi motivi per i quali si è deciso di proporre quest’opera: “Coinvolge in maniera totale tutti noi, a partire dalle masse, la costruzione, il respiro sinfonico dell’orchestra, il coro magnificamente preparato dal Maestro Ciro Visco”. Nella presentazione del cast sottolinea quanto sia stato fortemente voluto: “Non sono solo bravi cantanti, ma sono musicisti e per me questa è la componente essenziale, non solo fare bene le note ma attraverso le note esprimere qualcosa e in quest’opera c’è tanto da esprimere.”
“Abbiamo tanto parlato dell’uomo di oggi, raccontando storie ahimè attuali che parlano di violenza, di guerra, di fanatismi. È un’idea in cui noi crediamo molto, è la nostra idea di teatro, un teatro che ci dia la conoscenza della realtà e quindi anche le chiavi e il coraggio di conoscerla e affrontarla. Però la nostra idea di teatro non si ferma qui, il nostro dovere penso sia quello di accompagnare tutti voi in un percorso che sia il più vario il più ampio possibile e qui presentiamo l’uomo archetipo, l’uomo universalizzato che si esplica in quello che è un dualismo tanto affascinante, tanto forte, tanto caro a moltissime altre espressioni artistiche, cioè il bene e il male, il mefistofelico, il satanico, l’orrido, l’antieroe tema tanto caro alla Scapigliatura e di contro il sublime.”
E ancora: “Boito, meraviglioso letterato, riuscì nell’impresa di rendere opera di repertorio il Mefistofele in questo coraggiosissimo tentativo di rendere opera un capolavoro, un monumento filosofico che era il Faust di Goethe.”
Alla regia il pluripremiato artista australiano Simon Stone fortemente voluto dal Direttore Mariotti e dal Sovrintendente Giambrone, debutta a Roma con il suo stile unico e visionario, Mefistofele è la prima opera che Stone mette in scena in Italia, in conferenza ha raccontato dell’effetto sconvolgente che ha avuto al primo ascolto dell’opera di Boito, una musica così potente che a detta sua tutti dovrebbero cantarla per strada.
“È un’opera che ha a che vedere con il peccato, per comprenderla, per metterla in scena e anche per assistere alla rappresentazione bisogna essere disposti a ragionare sull’idea di peccato e di purezza. Del resto Faust passa la sua intera esistenza a cercare di raggiungere un ideale di purezza o meglio la versione ideale di se stesso, la versione miglior e di se stesso, fin quando invece non arriva a doversi confrontare, dopo l’incontro con Mefistofele, con la parte più corrotta di se stesso, la parte più istintuale, la parte più egoista. Ed è solo dopo aver attraversato questo viaggio nell’oscurità che si rende conto che la vera conoscenza non può essere solo ideale e platonica, ma deve passare necessariamente dall’interazione con gli altri esseri umani. Quindi la conoscenza non si può produrre nell’isolamento e nell’auto-isolamento, ma solo confrontandosi con gli altri esseri umani, e con la parte più bassa, egoista e istintuale di se stessi.”
S|CONFINAMENTI – STAGIONE 2023/2024 DEL TEATRO DELL’OPERA DI ROMA
MEFISTOFELE di Arrigo Boito. Opera in un prologo, quattro atti e un epilogo. Libretto di Arrigo Boito dal Faust di Goethe
DIRETTORE MICHELE MARIOTTI – REGIA SIMON STONE – MAESTRO DEL CORO CIRO VISCO – SCENE E COSTUMI MEL PAGE – LUCI JAMES FARNCOMBE
Personaggi e interpreti: MEFISTOFELE JOHN RELYEA / JERZY BUTRYN 29 novembre, 30 dicembre – FAUST JOSHUA GUERRERO / ANTHONY CIARAMITARO 29 novembre, 3 dicembre – MARGHERITA/ELENA MARIA AGRESTA / VALERIA SEPE 29 novembre, 3 dicembre – MARTA/PANTALIS SOFIA KOBERIDZE – WAGNER MARCO MIGLIETTA – NEREO LEONARDO TRINCIARELLI / YOOSANG YOON 29 novembre, 2 e 5 dicembre
Orchestra e Coro del Teatro dell’Opera di Roma con la partecipazione del Coro di voci bianche del Teatro dell’Opera di Roma
Nuovo allestimento Teatro dell’Opera di Roma in coproduzione con Teatro Real di Madrid
TEATRO COSTANZI
LEZIONE DI OPERA sabato 18 novembre ore 17.00
ANTEPRIMA GIOVANI sabato 25 novembre ore 18.00 (riservata ai minori di 26 anni)
PRIMA RAPPRESENTAZIONE LUNEDÌ 27 NOVEMBRE ORE 18.00 (turno A)
Trasmessa da RaiCultura in prima serata su Rai5 alle 21.15 e in diretta da Rai Radio3 alle 18.00.
REPLICHE: mercoledì 29 novembre ore 20.00 (turno b); giovedì 30 novembre ore 20.00 (turno c); sabato 2 dicembre ore 18.00 (turno d); domenica 3 dicembre ore 16.30 (turno e); martedì 5 dicembre ore 20.00
Teatro dell’Opera di Roma, Piazza Beniamino Gigli, 1 – 00184 Roma Tel. 064817003 ufficio.biglietteria@operaroma.it; www.operaroma.it.
Loredana Margheriti