Circa 66 milioni di anni fa un evento catastrofico segnò la fine dell’era dei dinosauri. Non solo l’impatto di un gigantesco asteroide con la Terra causò morte e distruzione, ma scatenò anche un fenomeno sismico di proporzioni epiche, un mega terremoto che durò per mesi. Hermann Bermúdez, dottorando presso la Montclair State University, ha approfondito queste scoperte durante la sua ricerca sulle cause dell’estinzione di massa del Cretaceo-Paleogene, presentando i risultati alla conferenza della Geological Society of America di Denver.
Terremoto di mesi dopo l’asteroide che uccise dinosauri
L’impatto dell’asteroide rilasciò un’energia circa 50mila volte superiore a quella del devastante terremoto di Sumatradel 2004, generando tsunami che si abbatterono su tutto il pianeta e formando un gigantesco cratere nella penisola dello Yucatan. L’analisi di Bermúdez si è concentrata sui dati e campioni raccolti in Texas, Alabama, Mississippi e Colombia.
Con il suo lavoro sul campo ha scoperto strati di sedimenti contenenti piccole perle di vetro e frammenti noti come tectiti e microtectiti, espulsi nell’atmosfera durante l’impatto. I sedimenti raccontano una storia drammatica: a circa 3.000 chilometri a Sud Ovest dal punto d’impatto, il fondale dell’oceano stava tranquillamente accumulando sabbia, fango e piccole creature marine quando l’asteroide colpì la Terra.
Il mega terremoto che ne seguì causò una deformazione dei sedimenti che si estende fino a 15 metri sotto il fondale marino, un fenomeno ancora osservabile oggi. La deformazione, secondo Bermúdez, fu causata dal lungo periodo di attività sismica successiva all’impatto, di alcuni mesi. Ovvero il tempo necessario affinché tali depositi raggiungessero il fondo dell’oceano.
Interessante è la presenza, appena sopra questi depositi, di tracce di felce, che indicano la rinascita della vita vegetale dopo l’evento catastrofico. Questi strati di sedimenti non solo raccontano la storia del devastante impatto e del conseguente mega terremoto, ma segnano anche l’inizio di un nuovo capitolo per la vita sulla Terra.
Quali sono le possibilità che un asteroide colpisca la Terra?
Ma quali sono le possibilità che la Terra venga colpita da un asteroide come quello che ha fatto estinguere i dinosauri e causato il mega terremoto? Molto più elevato di quello che abbiamo sempre pensato. Durante la Lunar and Planetary Science Conference 2023 in Texas, gli scienziati del Goddard Space Flight Center della NASA hanno presentato uno studio che pone in discussione la nostra comprensione dei segni lasciati dagli asteroidi sul nostro pianeta.
I ricercatori suggeriscono che gli impatti di grandi asteroidi potrebbero essere più frequenti di quanto stimato precedentemente, con conseguenze devastanti, come anni di carestia e possibili estinzioni locali. Oltre che scosse sismiche infinite.
Gli agenti atmosferici come l’acqua e il vento cancellano rapidamente la maggior parte dei crateri sulla Terra. Per questo i tassi di frequenza degli impatti sono stati stimati confrontando le dimensioni e l’età dei crateri sulla Luna con le dimensioni degli asteroidi vicino alla Terra. Dal nuovo studio è emerso che un asteroide di almeno un chilometro potrebbe colpire la Terra ogni 700mila anni circa.
James Garvin e il suo team hanno utilizzato nuove immagini satellitari ad alta risoluzione per esaminare i resti di alcuni dei più grandi crateri terrestri, scoprendo che molti di questi hanno anelli deboli oltre i bordi precedentemente riconosciuti, indicando dimensioni maggiori. Ad esempio la Depressione di Zhamanshin in Kazakistan, originariamente stimata intorno ai 14 chilometri, potrebbe effettivamente essere vicina ai 30 chilometri di diametro.
Le possibilità che un asteroide diretto sulla Terra ci colpisca potrebbero essere molto più alte di quanto preventivato in passato, ma studi come quello di Garvin potrebbero aiutare il nostro pianeta a difendersi. Sono tante le incertezze. Di certo c’è che un impatto simile a quello che ha scatenato l’estinzione di massa del Cretaceo-Paleogene potrebbe cancellare la specie umana dall’Universo, oltre a scatenare terremoti apocalittici.