Meloni a Budapest, tra summit su famiglia e demografia e bilaterale con Orban

Famiglia e crisi demografica. La premier Giorgia Meloni in visita a Budapest è intervenuta al Demographic summit (Sessione Family is the key to security) al Museo delle Belle Arti. La premier ha fatto il suo ingresso in sala accompagnata dalla presidente ungherese Katalin Novak. Accolta da un lungo applauso della platea, prima di prendere posto in prima fila ha ricevuto il saluto del primo ministro Orban: una calorosa stretta di mano e un abbraccio.

“L’Ungheria ci dimostra che le cose possono cambiare se operiamo con coraggio. Con i suoi provvedimenti, il governo ungherese ha fermato il calo della natalità, ha aumentato il numero dei posti di lavoro e in particolare l’occupazione femminile”. Così Meloni in un passaggio del suo lungo intervento in lingua inglese trasmesso in diretta sul canale Youtube della presidenza del Consiglio.

“Il nostro obiettivo primario – ha detto la premier – è quello di avviare un cambiamento sostanziale e culturale sul tema della natalità”. Ha parlato di un “sentimento nemico della famiglia” nella società occidentale citando i dati impressionanti sul calo delle nascite. “Attualmente il futuro proiettato davanti a noi è molto preoccupante. Dobbiamo riflettere su come viene rappresentata oggi la famiglia, la cui immagine si è sfocata. E i cittadini vengono considerati consumatori”.

“Serve una grande battaglia per difendere la famiglia”, ha detto ancora Meloni, “perché difendere la famiglia significa difendere Dio, la nostra identità e tutto quello che ha contribuito a costruire la nostra civiltà”. Anni fa – ha aggiunto con orgoglio la premier – “ho detto sono donna, sono madre e sono cristiana e per questo sono stata attaccata. Ma a chi mi ha attaccato è andata male”.

Dal palco del summit, poi, ha ribadito l’obiettivo del governo italiano di rimanere in carica per lunghi anni, “che è una cosa rara in Italia”, ha detto sorridendo, citando il governo di Orban come modello di stabilità.

Dopo uno spettacolo di balli folcloristici, i lavori del Demography summit sono stati aperti dalla benedizione dei vertici delle chiese di Ungheria, quella ortodossa siriaca, quella cattolica, quella riformata protestante, quella evangelica-luterana e la congregazione ebraica.

Dopo i Budapest Demographic Summit, Giorgia Meloni ha avuto un incontro bilaterale con il premier Viktor Orban, che ha confermato le “eccellenti relazioni” che esistono tra Roma e Budapest e la condivisione dei leader delle questioni cruciali per l’Europa e non solo, dall’Ucraina alle migrazioni, fino al tema della famiglia e della natalità affrontato nel corso del Summit. L’incontro, preceduto da un pranzo al quale ha partecipato anche la presidente Katalina Novak, ha inoltre accreditato l’Italia come partner di primo piano di Budapest in vista del semestre di presidenza ungherese del Consiglio dell’Ue, che si aprirà nella seconda metà del 2024.

“I due leader si sono impegnati ad una stretta collaborazione tra i rispettivi governi in vista della presidenza ungherese del Consiglio dell’Unione europea nel secondo semestre del 2024″, ha spiegato una nota di Palazzo Chigi, riferendo del bilaterale. Meloni e Orban, dunque, guardano oltre l’oggi e lo fanno sapere. “Obiettivo del governo è rimanere in carica per lunghi anni, che è una cosa rara in Italia”, ha detto il premier, citando proprio il governo Orban come modello di stabilità.

Quando è stato il suo turno, il premier ungherese ha sottolineato che negli ultimi anni “è successo di tutto e di più. Siamo all’ombra di una guerra, ma sono successe anche cose buone: Meloni e la destra italiana hanno vinto le elezioni in Italia, è fantastico. Dobbiamo riconoscere che qui a Budapest mai ci saremmo aspettati che ci sarebbe stato un governo italiano patriota, filo-famiglia e cristiano. Complimenti Meloni”.

“Il futuro dell’Europa sta nella famiglia, e cito Meloni quando disse che è importante che un bambino abbia una madre e un padre”, ha detto Orban nel suo di intervento. Il presidente del consiglio lo aveva salutato al suo arrivo con un abbraccio, Orban ha ricambiato con un baciamano quando l’ha accolta per il bilaterale, durante il quale hanno anche ribadito i concetti già espressi al Summit: l’importanza del valore della famiglia anche in considerazione della sfida demografica che l’Europa deve affrontare.

Un focus particolare, poi, è stato dedicato al tema delle migrazioni: Meloni e Orban hanno ribadito la necessità di agire con rapidità e con determinazione, nei confronti di una sfida che è comune per l’Ue e che richiede una risposta collettiva. I due leader, ha informato ancora Palazzo Chigi, “hanno ribadito la necessità di concentrarsi sulla dimensione esterna per prevenire le partenze, soprattutto attraverso un deciso sostegno politico ed economico ai Paesi di origine e di transito dei migranti, un maggiore impegno nella lotta alle reti di trafficanti di esseri umani ed un’efficace politica di rimpatrio per coloro che non hanno diritto di rimanere in Europa. Dovrebbero essere attuati anche meccanismi di condizionalità per garantire la cooperazione dei Paesi di origine”.

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