Meloni a Scholz: ‘Se la Germania finanzia le Ong aumenteranno sbarchi e tragedie’

Il ministro della Difesa Guido Crosetto non ci gira intorno: e sulla decisione del governo tedesco di stanziare 790mila euro per la Ong tedesca Sos Humanity, in un’intervista a La Stampa si dice certo è che dietro la scelta di Berlino c’è «un approccio ideologico di una sinistra che non tiene conto delle conseguenze delle teorie sui popoli. L’obiettivo è togliere agli scafisti la certezza di poter condurre i loro traffici senza che nessuno li fermi. Superato un certo limite, diventa quasi un atto di guerra. Serve però un cambio di approccio a livello europeo. Vedo che i francesi bloccano con militari e polizia le frontiere, eppure nessuno dice niente. E’ molto grave che la Germania finanzi una Ong, Berlino finge di non accorgersi che, così facendo, mette in difficoltà un Paese che in teoria sarebbe “amico”. Di fronte alla nostra richiesta d’aiuto, questa è la loro risposta? Noi non ci siamo comportati allo stesso modo quando Angela Merkel convinse l’Ue a investire in Turchia miliardi di euro per bloccare i migranti che arrivavano in Germania dal Medio Oriente». Secondo Crosetto, allora, si tratta «dell’approccio ideologico di una certa sinistra, che non tiene conto delle conseguenze delle loro teorie sui popoli».

“Stupore” per l’aiuto del governo tedesco alle ong, con il rischio “di partenze moltiplicate” e “nuove tragedie” in mare. Ma anche la mano tesa per una soluzione “strutturale”, che è pronta a trovare parlandone di persona. Questi i contenuti della lettera inviata sabato scorso dalla premier Giorgia Meloni al Cancelliere tedesco Olaf Scholz, nei giorni in cui infuria la polemica sul sostegno tedesco alle organizzazioni che si occupano di recuperare i migranti lasciati in mare dagli scafisti e alla vigilia del vertice di Berlino tra Tajani e l’omologa tedesca. La missiva ha i toni cortesi della diplomazia e la fermezza della posizione italiana che chiede ai Paesi europei sostegno e solidarietà sul fronte dell’immigrazione.

“Caro Olaf, come sai, in queste settimane il Governo italiano è impegnato in prima linea nel fare fronte ad una pressione migratoria eccezionale -l’incipit della missiva-. Tale impegno si esprime sia sul fronte interno per dare il massimo sostegno alle regioni italiane più coinvolte, a partire dall’Isola di Lampedusa, sia su quello internazionale, dove abbiamo moltiplicato i contatti, da ultimo a New York, con i Partner internazionali ed i Paesi di origine e transito nonché con le Istituzioni e gli Stati membri UE. Particolarmente importanti sono stati la visita della Presidente della Commissione Europea von der Leyen a Lampedusa lo scorso 17 settembre e i progressi concreti nell’attuazione del Memorandum d’intesa UE-Tunisia che ne sono scaturiti”.

“In tale contesto, ho appreso con stupore che il Tuo Governo – in modo non coordinato con il Governo italiano – avrebbe deciso di sostenere con fondi rilevanti organizzazioni non governative impegnate nell’accoglienza ai migranti irregolari sul territorio italiano e in salvataggi nel Mare Mediterraneo. Entrambe le possibilità suscitano interrogativi. Innanzitutto, per quanto riguarda l’importante e oneroso capitolo dell’assistenza a terra è lecito domandarsi se essa non meriti di essere facilitata in particolare sul territorio tedesco piuttosto che in Italia. Inoltre, è ampiamente noto che la presenza in mare delle imbarcazioni delle ONG ha un effetto diretto di moltiplicazione delle partenze di imbarcazioni precarie che risulta non solo in ulteriore aggravio per l’Italia, ma allo stesso tempo incrementa il rischio di nuove tragedie in mare”.

Ritengo che gli sforzi, anche finanziari – va avanti Meloni -, delle Nazioni UE interessate a fornire un sostegno concreto all’Italia dovrebbero piuttosto concentrarsi nel costruire soluzioni strutturali al fenomeno migratorio, ad esempio lavorando ad un’iniziativa UE con i Paesi di transito della sponda sud del Mediterraneo, che peraltro necessiterebbe di risorse inferiori rispetto a quella da tempo in essere con la Turchia”.

“Certa della Tua comprensione e collaborazione, mi auguro che gli esatti contorni di queste iniziative del Tuo Governo potranno essere meglio chiariti, e sarò lieta di discutere di persona della questione alla prima occasione utile, a partire dal Vertice CPE e dal Consiglio Europeo di Granada il prossimo 5 e 6 ottobre”, conclude la presidente del Consiglio.

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