Brusca frenata per Mirafiori. Con una decisione annunciata nella giornata del 5 febbraio, Stellantis ha disposto la cassa integrazione per lo stabilimento torinese. Complessivamente, 2.260 lavoratori saranno in cassa integrazione (CIG) a marzo, tra i 1.251 addetti alla Fiat 500e e i 1.009 alle Maserati. Le 4 settimane di CIG fino al 30 marzo si sommano allo stop proclamato dal 12 febbraio al 3 marzo.
Il primo stop era stato decretato a causa dell’incapacità di adeguare i flussi produttivi delle vetture assemblate all’andamento transitorio della domanda di mercato. In parole povere, l’azienda sta creando più veicoli di quelli che riesce effettivamente a vendere. Ciò dipende da una serie di fattori, tra cui le difficoltà logistiche legate all’approvvigionamento (soprattutto dei microchip) e la crisi di settore.
Le ristrettezze economiche e lo scoppio dell’inflazione determinano una minore propensione all’acquisto. Attualmente gli operai in CIG a zero ore sono 350, mentre gli altri presteranno perlopiù servizio presso l’Hub di Economia Circolare.
Il provvedimento adottato dal management comporta non solo la decurtazione dello stipendio, bensì tarpa le ali a Mirafiori. Che sembrava potesse prendere il volo dopo l’inizio della commercializzazione della city car 500e negli Stati Uniti, giunta propri in questi giorni. E in grande stile, forte di una testimonial d’eccezione quale la popstar e attrice Jennifer Lopez.
La tiratura giornaliera diminuirà a 215 vetture, quasi la metà di quante sono state assemblate nel 2023. Si allontana, di conseguenza, l’obiettivo di chiudere l’anno a quota 100.000 unità realizzate. Di questo passo, ne uscirebbero 20.000 in meno, attestandosi tra le 50.000 e le 60.000. Un quarto del target minimo affinché l’impianto sia sostenibile. E non finisce qui, giacché il marchio Maserati è in un periodo di stasi. Oltre al rinvio della berlina, la Quattroporte e la Ghibli sono sul viale del tramonto, e presto terrà loro compagnia la vecchia Levante.
Sulla manodopera i danni saranno attenuati dalla cassa a rotazione. Ma i rappresentanti dei lavoratori esprimono preoccupazione, esortando a commissionare un nuovo modello nello stretto immediato. Il malcontento è stato, ad esempio, manifestato da Edi Lazzi: “Un altro dato ultranegativo della fase che stiamo attraversando – ha dichiarato il segretario generale della Fiom torinese -. Ci sono tanti segnali che ci fanno tremare i polsi”.
Il numero uno della Fim torinese, Rocco Cutrì, invita a tenere la guardia alta: “Il caso Mirafiori deve essere di rilevanza nazionale, lo stabilimento deve essere messo nelle condizioni di avere prospettive”. Che il destino di Mirafiori fosse appeso a un filo già lo aveva fatto intuire l’ad di Stellantis, Carlos Tavares. Che, in un’intervista concessa a Bloomberg, aveva parlato di fabbrica a rischio, insieme a quella di Pomigliano d’Arco, a causa delle politiche del Governo italiano sui sussidi per l’elettrico.
Il provvedimento adottato dal management comporta non solo la decurtazione dello stipendio, bensì tarpa le ali a Mirafiori. Che sembrava potesse prendere il volo dopo l’inizio della commercializzazione della city car 500e negli Stati Uniti, giunta propri in questi giorni. E in grande stile, forte di una testimonial d’eccezione quale la popstar e attrice Jennifer Lopez.
Concluso il vertice bilaterale a Tokyo con il premier giapponese Fumio Kishida, la presidente del Consiglio ha commentato: “Ribadisco che siamo interessati a ogni investimento che può produrre posti di lavoro, siamo molto attenti al campo dell’automotive, ne abbiamo parlato nell’incontro che ho avuto con i vertici di alcune aziende giapponesi. Ho letto delle dichiarazioni di Tavares sugli incentivi ma non ho trovato l’intervista. Mi sarebbe sembrato curioso, gli incentivi non possono essere rivolti solo a un’azienda e noi abbiamo messo 1 miliardo sugli ecoincentivi. Per questo quello che ho letto mi è sembrato bizzarro”.
Sugli incentivi al gruppo chiesti dal numero uno Carlos Tavares per poter continuare a tenere aperti gli stabilimenti italiani, Giorgia Meloni ha mandato un messaggio chiaro dal Giappone: “Ribadisco che siamo interessati a ogni investimento che può produrre posti di lavoro. Ho letto delle dichiarazioni di Tavares sugli incentivi ma non ho trovato l’intervista. Mi sarebbe sembrato curioso, gli incentivi non possono essere rivolti solo a una azienda e noi abbiamo messo un miliardo sugli ecoincentivi. Per questo quello che ho letto mi è sembrato bizzarro. Siamo sempre disponibili per creare posti di lavoro, ma se poi si preferisce produrre all’estero non possiamo dire niente ma non mi si venga a dire che l’auto è italiana”.
Al duro scontro tra Stellantis e il Governo, si aggiunge, quindi, ulteriore materiale, destinato ad alimentare le polemiche. Altrettanto duro è stato l’affondo di Matteo Salvini: “Con tutto quello che agli italiani è costata l’ex Fiat, l’attuale Stellantis è l’ultima che può imporre, disporre o minacciare”, ha osservato il vicepremier, ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti.
“Diciamo che lo stato ci è già entrato 18 volte con i soldi dei cittadini. Io – ha proseguito il leader della Lega – sono per il privato, che faccia il privato ma è troppo comodo fare il privato come lo hanno fatto questi signori che poi hanno trasferito all’estero sedi e stabilimenti. Quindi, non penso che lo stato italiano possa accettare imposizioni da signori che con l’Italia hanno poco a che fare”.
Il report più recente risale al 2012, quando Federcontribuenti calcolò la cifra di finanziamento accordata a Fiat fino ad allora dal 1975: 220 miliardi di euro. Nel 2020, durante il secondo governo Conte e nel pieno della pandemia di Covid-19, FCA Italy ha ottenuto una linea di credito di 6,3 miliardi di euro, accordati da Intesa Sanpaolo, sui quali lo Stato ha messo la propria garanzia.
Due anni dopo Stellantis ha reso noto che la linea di credito è stata rimborsata in anticipo rispetto alla scadenza prefissata. Tuttavia, i livelli di produzione in Italia non sono mai tornati a quelli precedenti all’emergenza sanitaria. Nel mentre, è forte l’investimento sulla Francia, da qui le indiscrezioni (poi smentite da ambo le parti) circa un’eventuale fusione con Renault, per un super polo a tinte bleu.
Sulla questione ha preso parola pure John Elkann, presidente della holding olandese Exor: “Stellantis è impegnata al tavolo automotive promosso dal Mimit che vede uniti il governo italiano con tutti gli attori della filiera nel raggiungimento di importanti obiettivi comuni per affrontare insieme la transizione elettrica”.
Stellantis è interessata a comprare Renault? C’è all’orizzonte una fusione tra le due case automobilistiche? John Elkann, presidente del gruppo Stellantis, smentisce le voci che si sono alimentate nel corso del fine settimana: “Non esiste alcun piano allo studio riguardante operazioni di fusione di Stellantis con altri costruttori”, afferma ricordando che “la società è concentrata sull’esecuzione del piano strategico ‘Dare Forward’ e nella puntuale realizzazione dei progetti annunciati, per rafforzare la sua attività in ogni mercato dove è presente, inclusa l’Italia”.
“In questo quadro – aggiunge Elkann – Stellantis è impegnata al tavolo automotive promosso dal Mimit, che vede uniti il Governo italiano con tutti gli attori della filiera nel raggiungimento di importanti obiettivi comuni per affrontare insieme le sfide della transizione energetica”.
Stellantis N.V. ha presentato “Dare Forward 2030”, il suo audace piano strategico per il prossimo decennio che porterà i dipendenti Stellantis ad essere “secondi a nessuno” nella creazione di valore per tutti gli stakeholder. Stellantis si impegna a diventare il campione del settore nella lotta contro il cambiamento climatico, raggiungendo le zero emissioni da carbonio entro il 2038.
Carlos Tavares, CEO di Stellantis, dichiara: “Dare Forward 2030 ci ispira a diventare molto di più di quanto siamo mai stati. Stiamo espandendo la nostra visione, superando i limiti e abbracciando una nuova mentalità, che cerca di trasformare tutti gli aspetti della mobilità per il miglioramento delle nostre famiglie, delle comunità e delle società in cui operiamo. Grazie alla diversità che ci alimenta, Stellantis guida il modo in cui il mondo si muove fornendo soluzioni di mobilità innovative, pulite, sicure ed economicamente accessibili. Stellantis sarà il campione del settore nella mitigazione del cambiamento climatico, raggiungendo le zero emissioni di carbonio entro il 2038, con una riduzione del 50% entro il 2030. Assumere un ruolo di leadership nella decarbonizzazione, così come un decisivo passo avanti nell’economia circolare, è il nostro contributo per un futuro sostenibile. Come parte di questa leadership, stiamo preparando la strada affinché il 100% delle vendite in Europa e il 50% delle vendite negli Stati Uniti siano costituite da veicoli elettrici a batteria (BEV) entro la fine del decennio. Prevediamo di avere più di 75 BEV e di raggiungere vendite annuali globali di BEV di cinque milioni di veicoli entro il 2030. Oggi, siamo entusiasti di presentare il primo SUV completamente elettrico del marchio Jeep® che sarà lanciato all’inizio del 2023 e un’anteprima del nuovo pick-up Ram 1500 BEV in arrivo nel 2024. Il nostro viaggio è sostenuto dall’innovazione e dall’eccellenza ingegneristica, che ci consentiranno di dotare delle tecnologie più recenti tutti i nostri veicoli, dai più economici a quelli di lusso e ad alte prestazioni presenti nella nostra incredibile offerta di marchi. Il cliente è al centro di tutto ciò che facciamo. Puntiamo ad essere il numero 1 nella soddisfazione del cliente per i nostri prodotti e servizi in ogni mercato. Presteremo un’attenzione eccezionale all’esperienza completa end-to-end, lavorando per eliminare qualsiasi ostacolo in tutta la catena del valore. Guideremo il mercato dei veicoli commerciali con il più efficiente portafoglio di prodotti e servizi portando soluzioni eccezionali ai nostri clienti professionali. Stiamo facendo di Stellantis un luogo straordinario di lavoro e capace di attrarre le persone con la voglia di rendere migliore la vita dei clienti, liberando tutto il nostro potenziale per il futuro digitale ed elettrificato. Stiamo aggiungendo motori più potenti alle nostre forti operazioni globali. L’eccellenza operativa, la velocità di esecuzione e un punto di pareggio inferiore al 50% delle consegne rimarranno le nostre caratteristiche. Raddoppieremo i nostri ricavi netti entro il 2030 e sosterremo margini di reddito operativo rettificato a due cifre per tutto il decennio. Siamo orgogliosi della nostra ricca storia. Mostra la nostra grinta, perseveranza e agilità. A questo aggiungiamo la mentalità imprenditoriale per realizzare Dare Forward 2030”.
Punti salienti di Dare Forward 2030:
Diversità, eccellenza operativa, marchi iconici e un portafoglio di prodotti fortemente voluto e ragionato sono i fattori distintivi di Stellantis, che ci consentono di non essere secondi a nessuno e che spingono l’azienda verso il futuro.
Una comunità di dipendenti che comprende 170 nazionalità in sei aree geografiche
Raggiungimento del 100% dell’obiettivo di 5 miliardi di euro di sinergie di cassa annuali entro la fine del 2024
Mantenimento del punto di pareggio a meno del 50% delle consegne consolidate
Vendite globali BEV di cinque milioni di unità nel 2030, raggiungendo il 100% del mix di vendite BEV di autovetture in Europa e il 50% di autovetture e veicoli leggeri negli Stati Uniti
Leader del settore con più di 75 BEV, tra cui il primo SUV 100% elettrico a batteria del marchio Jeep®, che sarà lanciato all’inizio del 2023, seguito dal Ram ProMaster BEV più avanti nel 2023 e il pickup Ram BEV nel 2024
Offensiva di prodotto specifica negli Stati Uniti di oltre 25 nuovi BEV
I ricavi delle nuove auto dai segmenti dei veicoli premium e di lusso aumenteranno di quattro volte
L’ambizione di Stellantis è accogliere idee all’avanguardia per offrire una mobilità innovativa, pulita, sicura ed economicamente accessibile.
Conferma degli impegni dell’EV Day e del Software Day
Aumento della capacità delle batterie da 140 gigawattora (GWh) a 400 GWh
Estensione della tecnologia a celle a combustibile a idrogeno ai furgoni di grandi dimensioni nel 2024; prima offerta negli Stati Uniti nel 2025; ulteriore estensione ai veicoli commerciali pesanti
Con Waymo, apertura della strada al servizio di consegna sostenibile
Annuncio di Stellantis Corporate Venture Fund, con un finanziamento iniziale di 300 milioni euro per l’adozione di tecnologie avanzate
ETICA
La responsabilità etica è al centro di Stellantis, per assicurare un futuro di mobilità sostenibile per i nostri clienti, i nostri dipendenti e il nostro pianeta.
Riduzione delle emissioni di anidride carbonica del 50% entro il 2030, rispetto alle metriche del 2021, verso il traguardo di zero emissioni entro il 2038
Unità operativa per l’economia circolare
Obiettivo della massima soddisfazione dei clienti per tutti i prodotti e servizi
Ruoli di leadership ricoperti da donne per almeno il 35%
Raddoppiare il numero di leader con responsabilità di profitti e perdite
Implementazione di accademie di software e dati ed elettrificazione per supportare la trasformazione
VALORE
L’ambizione di Stellantis è quella di essere “secondi a nessuno” in termini di creazione di valore per tutti gli stakeholder, sviluppando allo stesso tempo una mentalità imprenditoriale.
Raggiungimento di un terzo delle vendite globali online nel 2030; lancio di un mercato digitale globale che offra ai clienti un viaggio senza interruzioni lungo l’intera galassia di prodotti e servizi di Stellantis
Più autonomia per sette attività in crescita: mobilità, servizi finanziari, auto usate, aftermarket, data as-a-service, economia circolare, veicoli commerciali
Leadership nel mercato dei veicoli commerciali, potenziata da 26 nuovi lanci e offerte elettriche in tutti i segmenti, compreso il nuovo Ram 1500 BEV
Più di 25% dei ricavi netti globali provenienti da aree geografiche al di fuori dell’Europa allargata e del Nord America
Cina: Piano per il modello di business “asset-light” per ridurre i costi fissi e limitare l’esposizione al rischio geopolitico, con ricavi netti di 20 miliardi di euro
FINANZE
Stellantis gestirà il periodo di transizione verso l’elettrificazione fornendo al contempo margini di reddito operativo rettificato (AOI) a due cifre e massimizzando il valore per gli azionisti.
Obiettivo di raddoppiare i ricavi netti a 300 miliardi di euro entro il 2030 e sostenere i margini di reddito operativo rettificato (AOI) a due cifre per tutto il periodo del piano
Obiettivo di generare più di 20 miliardi di euro in flussi di cassa liberi industriali nel 2030
Obiettivo di un rapporto di distribuzione dei dividendi del 25-30% fino al 2025 e del riacquisto fino al 5% delle azioni ordinarie in circolazione
Questo è quanto riguardo Stellentis alla quale sfugge il predicato tra’ambizioni, risultati, obblighi’ nel quale il riferimento agli ‘obblighi’ e non ‘pretese’ è volutamente riferito allo stato di fatto italiano.