Al Forum Ambrosetti di Cernobbio hanno partecipato importanti personalità del settore pubblico e privato, con ministri, banchieri, manager, leader politici e giornalisti.
Ogni anno, a settembre, The European House e Ambrosetti – uno studio di consulenza aziendale di Milano – organizzano a Villa d’Este, a Cernobbio, sul Lago di Como, il Forum Ambrosetti. “Dal 1975”, si legge sul sito, l’incontro “accoglie un parterre di relatori di assoluto livello, appartenenti al mondo politico, accademico, istituzionale e imprenditoriale, provenienti da tutto il mondo”.
Il Forum è caratterizzato da una serie di incontri in cui il focus è rappresentato dall’economia italiana, europea e internazionale.
L’agenda per l’Italia è stata al centro dell’attenzione a Cernobbio il 5 settembre, per la giornata conclusiva del Forum The European House–Ambrosetti. Sono stati protagonisti i big della politica italiana: Enrico Letta (Pd), Matteo Salvini (Lega), Giorgia Meloni (Fratelli d’Italia) e Giuseppe Conte (Movimento 5 Stelle, quest’ultimo in videoconferenza).
‘Alcuni regali al sistema bancario, e cito la vicenda Mps, sono conseguenza della “debolezza della politica italiana” che è ‘l’unico grande problema, a cui sono riconducibili i ritardi dell’Italia rispetto al resto d’Europa’, afferma Giorgia Meloni, nel suo intervento al Forum Ambrosetti di Cernobbio, nella tavola rotonda L’Italia che vogliamo, al quale hanno partecipato i rappresentanti dei principali partiti.
‘Abbiamo pagato la debolezza della politica di fronte ad alcune grandi concentrazioni economiche – ha detto parlando della situazione italiana – Lo abbiamo visto con le privatizzazioni che sono diventati regali milionari, lo abbiamo visto con le concessioni autostradali, lo abbiamo visto con alcuni regali al sistema bancario, cito la vicenda Mps. La debolezza della politica italiana in rapporto al contesto europeo si è vista a partire dal curioso dibattito italiano per cui se tu chiedi di difendere l’interesse italiano in ambito europeo diventi anti-europeista: ci sono invece nazioni come la Francia e la Germania che sono considerate grandi europeiste e difendono i loro interessi’.
La leader di FdI ha quindi rimarcato la necessità di rivedere il sistema elettorale partendo dall’abolizione delle liste bloccate. «Il parlamentarismo all’italiana è diventato un pantano», per questo «bisogna uscire dalla Repubblica parlamentare. Io sono per un sistema presidenziale, c’è una proposta di Fdi sul semipresidenzialismo alla francese». «Noi viviamo una situazione estremamente difficile, il Covid ha impattato l’economia in maniera drammatica, in una situazione già difficile prima».
Le ragioni del ritardo dell’Italia, ha spiegato la presidente di Fratelli d’Italia, «sono tutte riconducibili a un unico grande problema che è la debolezza della politica. Abbiamo una politica presentista che ha bisogno di fare cassa sul consenso immediatamente e rinuncia a programmare e a investire sui risultati futuri, è un problema di assenza di visione non solo di risorse».
Al Forum Ambrosetti n corso a Cernobbio, ha tenuto banco il dibattito sul reddito di cittadinanza e la Meloni ha risposto all’ex premier, intervenuto precedentemente. «Non sono d’accordo con Giuseppe Conte che il reddito di cittadinanza sia una buona misura, non lo è. È metadone di Stato, non penso affatto sia una misura di sviluppo. Non è mantenendo le persone nella situazione di difficoltà che si migliora la loro condizione ma è creando attorno a loro le condizioni per uscirne».
”Il regime del Reddito di Cittadinanza (RdC), introdotto nel 2019, ha contribuito a ridurre il livello di povertà delle fasce più indigenti della popolazione”. Lo sottolinea l’Ocse nello studio economico sull’Italia spiegando che è necessario “il numero di beneficiari che di fatto hanno poi trovato impiego è scarso: le autorità attribuiscono tale esito alla distanza tra i beneficiari e i relativi mercati del lavoro”.
Per questo, secondo l’Ocse, bisogna “ridurre e assottigliare il Reddito di Cittadinanza per incoraggiare i beneficiari a cercare lavoro nell’economia formale e introdurre un sussidio per i lavoratori a basso reddito”.
Ritornando a Giorgia Meloni e al ‘metadone di Stato’ vale la pena di considerare che l’uso del metadone ha ragione d’essere se lo si usa per una disintossicazione, e a patto che lo si usi al massimo per 21 giorni con dosaggi a scalare. Per un periodo più lungo la disintossicazione è decisamente molto più lunga e più difficile da realizzare. Il metadone intossica in maniera molto più decisa dell’eroina. Nella sua comparazione con il reddito di cittadinanza può avere valore se sarà rivisto e usato per periodi brevi, e se utilizzato in associazione con reali collocazioni nel mondo del lavoro.
In realtà c’è scontro aperto nella maggioranza sul reddito di cittadinanza, con Salvini e Renzi contro Giuseppe Conte. Giancarlo Giorgetti invoca modifiche alla misura bandiera del Movimento 5 Stelle. Il ministro dello Sviluppo Economico ha infatti chiesto di iniziare a pensare a una trasformazione in lavoro di cittadinanza: ‘Dovremo cominciare a ragionare di lavoro di cittadinanza, come dice la Costituzione della Repubblica italiana è il lavoro che rende pienamente cittadino. Tutto lo sforzo nostro è quello di trasformare il reddito di cittadinanza in lavoro di cittadinanza”.
Un altro aggiornamento importante, come detto prima, arriva direttamente dall’Ocse: nel suo studio economico sull’Italia, ha evidenziato che il regime di reddito di cittadinanza “ha contribuito a ridurre il livello di povertà delle fasce più indigenti della popolazione”. L’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico ha dunque messo in risalto la necessità di “ridurre e assottigliare il Reddito di Cittadinanza per incoraggiare i beneficiari a cercare lavoro nell’economia formale e introdurre un sussidio per i lavoratori a basso reddito”.