“Europa Viva 24”, è l’evento organizzato a Madrid da Ecr nell’ambito dei fine settimana culturali. L’evento in corso nella capitale spagnola assume una valenza particolare: è l’ultimo prima del voto per le europee e incrocia la festa di Madrid da Ecralla quale partecipa una delegazione di Ecr, guidata dal segretario generale di Ecr party Antonio Giordano, ed è previsto un collegamento del premier Giorgia Meloni, che è anche presidente di Ecr.
Tra tutti a fare più clamore è l’avvicinamento tra Giorgia Meloni e Marine Le Pen che si sono incrociate soltanto virtualmente ma che guardano a un cammino comune. Lo conferma la leader del Rassemblement National Marine: “Ci sono punti in comune. Non è questione di persone ma di libertà, Meloni e Salvini hanno a cuore la libertà. Non c’è dubbio che ci siano delle convergenze per la libertà dei popoli che vivono in Europa”.
Poi tocca a Giorgia Meloni, “Georgia” come mostrano per errore le scritte proiettate sul palco. Non ha mandato un video messaggio ma ha preteso una diretta per sentire l’arena. Parla in spagnolo: “Buongiorno patrioti”. Saluta gli invitati internazionali ma soprattutto ai militanti e ai giovani, ricorda l’importanza dei valori conservatori e spiega: “Il nostro continente sta sperimentando una fase di incertezza e di declino, noi possiamo costruire una Ue differente e migliore, può cambiare identità”.
E poi aggiunge: “L’Unione europea che abbiamo in mente deve ritrovare l’orgoglio della sua storia e della sua identità. Quando la storia chiama la gente come noi non retrocede”.
A Madrid s’è fatta l’Europa. Di destra. Un messaggio comune corre tra le varie anime, presenti rappresentanti dei gruppi europei dei conservatori (Ecr) e di Identità e democrazia, che hanno calcato il palco di “Europa Viva 24”, la convention dell’ultradestra ospitata da Santiago Abascal e dal suo partito Vox: nonostante le differenze, la destra confluisce.
La premier italiana racconta degli esordi e del cammino comune iniziato con Abascal. “Hanno provato a isolarci”, “ci dicevano che volevamo distruggere l’Europa e mentre loro sfruttavano le loro certezze tranquillizzanti noi abbiamo guadagnato credibilità e spazio. E siamo ancora qui, Fratelli d’Italia è il primo partito in Italia”. E ricorda di essere il primo presidente del governo di destra d’Italia. Poi spiega che tutti insieme possono costruire una Unione Europea differente, “migliore”, perché il continente “è in declino”, dice in video mentre in prima fila Le Pen la ascolta con attenzione. E ancora: le elezioni dell’8 e il 9 giugno saranno “decisive”: “Un cambio in Europa è possibile se i conservatori europei saranno uniti. Siamo il motore del rinascimento del nostro continente”. Poi affronta le politiche migratorie “che solo possono essere regolari. Già ora in Italia abbiamo un 62% in meno rispetto all’anno scorso, pensate cosa possiamo fare nel prossimo Parlamento europeo”. Nel suo discorso c’è spazio anche per le tematiche green e strizza l’occhio sia al mondo degli agricoltori che al tema della natalità. “Siamo conservatori ma la differenza tra noi e loro è che noi vogliamo difendere la natura con l’uomo dentro, non c’è sostenibilità ambientale senza l’attività umana. Siamo arrivati al punto che ci dicono di non fare figli perché inquinano”. Attacca la maternità surrogata e lo sfruttamento dei corpi delle donne povere, parla della legge di FdI per rendere un reato universale l’utero in affitto: “Ci opporremo a chi vuole mettere in discussione la famiglia”.
Sono prima di tutto i numeri a parlare della portata dell’appuntamento: il capolista di Vox alle europee Jorge Buxadé in un punto stampa ha annunciato per il fine settimana una presenza prevista di 30mila partecipanti. Intanto si registrano 160 giornalisti accreditati per oltre 90 media di 16 Paesi. Nella giornata inaugurale di “Europa Viva 24”, centinaia di giovani provenienti da tutte le nazioni europee, ma anche da Nord e Sud America, hanno partecipato alla giornata inaugurale dell’appuntamento di Ecr party, con una sessantina di interventi con la formula del palco “aperto”, che ha visto protagonisti tanto ragazzi alla prima esperienza, quanto altri con un percorso già strutturato, come il presidente di Gioventù nazionale, il movimento giovanile di FdI, Fabio Roscani, che è anche deputato. “Sono giovani che fanno parte dei partiti che aderiscono all’Ecr ma anche che non aderiscono, in una logica allargata. Abbiamo voluto dare loro l’opportunità di esprimere idee, proposte, bisogni perché l’Europa del futuro dovrà dare risposte soprattutto a loro”, ha spiegato in un’intervista al Secolo d’Italia Antonio Giordano, deputato nazionale di FdI, segretario generale di Ecr party e regista dei fine settimana culturali.
Presenti numerosi esponenti dei partiti conservatori europei, a confronto nei diversi panel sui temi di più stretta attualità nell’agenda comunitaria: si va dall’immigrazione, che vede per l’Italia la partecipazione della deputata nazionale Sara Kelany, al turismo religioso, come fattore tanto economico quanto identitario, con il deputato di FdI Gianluca Caramanna; dall’Intelligenza artificiale, con tra gli altri la deputata FdI Marta Schifone, alla transizione green. Il tutto mentre nell’arco dell’intera giornata viene presentato anche il Manifesto per “Un futuro per l’Europa europeo e conservatore”, con gli interventi di parlamentari nazionali ed europei di diversi Stati membri su ciascuno dei dieci punti. Negli speech FdI, il partito conservatore italiano, è rappresentato dall’eurodeputato e capodelegazione a Bruxelles, Carlo Fidanza, sul tema della sicurezza dei confini, dunque, dell’immigrazione; dalla senatrice Simona Petrucci su quello del Green deal; dalla deputata Marta Schifone sull’economia.
L’attenzione è stata per i leader conservatori europei e non solo, ospiti di Vox. Oltre a quello di Meloni, gli interventi dell’ex primo ministro polacco, Mateusz Morawiecki, del premier ungherese Viktor Orban, della leader del Rassemblement national Marine Le Pen, del presidente argentino Javier Milei, del ministro degli Affari della Diaspora di Israele, Amichai Chikli, del leader del Partito Repubblicano cileno, José Antonio Kast.
L’evento di Vox fa di Madrid la capitale del conservatorismo europeo e mondiale. La sinistra locale ha convocato una manifestazione di protesta non esattamente riuscita. Poco più di cento persone sono scese in piazza con collettivi e sindacati per urlare che “l’ultra-destra non è benvenuta”.