Meloni all’assemblea di FdI: ‘Parla al partito e agli alleati: fieri di quanto fatto’

«Qualche giorno fa è stato l’anniversario della scomparsa di Lucio Battisti. Ecco, Non sarà un’avventura»: Giorgia Meloni si concede un citazione pop al termine della sua relazione introduttiva  all’assemblea nazionale di FdI. Quaranta minuti di intervento dove il leader di FdI parla al suo partito a un anno dalla straordinaria vittoria che l’ha portata a Palazzo Chigi.

«Si sono attaccati agli organigrammi di partito – osserva la Meloni parlando delle polemiche sulla sorella – anche qui con racconti surreali, per raccontare il partito chiuso, familistico, asserragliato. Si è parlato di Arianna Meloni, militante da quando aveva 17 anni, sempre penalizzata dal fatto di essere mia sorella – ha proseguito Meloni ai delegati dell’assemblea -. Hanno volutamente e strumentalmente confuso un ruolo organizzativo come quello di segreteria politica con quello di segretario di Fratelli d’Italia. Solo che da noi il segretario è una figura che non esiste. C’è il Presidente, e si chiama Giorgia Meloni, e fin quando voi non deciderete di sostituirmi io eserciterò quel ruolo. E io intendo continuare a fare il presidente di Fratelli d’Italia».

«Ma non sarà che tutto questo nervosismo sugli incarichi tradisca il nervosismo per un mondo impermeabile alle lusinghe e agli interessi dei lobbisti che per anni hanno condotto le danze nelle istituzioni della Repubblica? Beh, è un’altra cosa della quale vado molto fiera. È il vantaggio di non essere ricattabili, poter rimanere onesti. In ogni caso continueremo a non rispondere a queste provocazioni – ha detto ancora Meloni -. Non abbiamo tempo per giocare con loro alla lotta nel fango, perché siamo impegnati a volare alto e a guardare lontano, ai progetti a lungo termine, da costruire mattone dopo mattone. E a dare all’Italia una strategia che non aveva da anni, un orgoglio che aveva dimenticato, una stabilità che è alla base di ogni, vero, cambiamento possibile».

«Abbiamo alle spalle mesi incredibili, penso che rimarranno per sempre scolpiti nella nostra memoria, e speriamo non solo nella nostra. Personalmente, sono mesi dei quali vado molto orgogliosa. Per noi e per la nostra storia e per aver realizzato un sogno che era di tanti», ha detto ancora la Meloni rivolgendosi alla platea. Ma «come in ogni campionato che si rispetti, la partita che si apre è più dura di quella che si ha alle spalle. Ho bisogno di tutta la concentrazione, la lucidità, la responsabilità e l’ambizione – nel senso buono del termine – delle quali siete capaci».

«Perché se qualcuno dovesse pensare che l’anno passato sia stato difficile, signori, temo – ha avvertito – che non abbiate visto niente. Il dibattito politico sarà ancora più feroce, gli attacchi si moltiplicheranno, le trappole e i tentativi di disarcionarci anche. Per due ragioni: la prima è che questa stagione si chiuderà con le elezioni europee; la seconda è che, legandolo ai prossimi traguardi, noi ci accontentiamo di aver vinto le elezioni. Non stiamo qui goderci gli effimeri soddisfazioni del potere, ma per governare e cambiare le cose che non vanno. Quello che abbiamo dimostrato fin qui è che abbiamo il coraggio, la libertà, e la solidità per farlo».

Il premier ha riavvolto il nastro di un anno di governo e di risultati. «In questo primo anno è andata sempre così: noi dalla parte delle cose di buon senso, dalla parte degli italiani fino ad oggi indifesi, impauriti, vessati. E quelli della sinistra automaticamente dall’altra, pur di attaccare il governo. Quando facemmo una norma contro i rave illegali che lasciavano dietro di sé macerie, degrado, e perfino giovani vittime, a volte, ci dissero che era un provvedimento inutile, ma nessuno dice oggi che dall’inizio dell’anno in Italia non c’è mai stato un rave illegale. Quando abbiamo ingaggiato la battaglia contro quelli che occupano abusivamente le case degli altri la sinistra si è schierata con gli occupanti – ha proseguito la Meloni tra gli applausi dell’assemblea -. Quando abbiamo salvato il carcere ostativo, un pilastro della lotta antimafia, la sinistra ha fatto ostruzionismo sperando che il decreto decadesse, anche con il rischio di favorire qualche boss. Abbiamo fatto un decreto dopo la tragedia di Cutro, per contrastare il traffico di esseri umani. Ed il Pd decide di finanziare una nave ONG indagata per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, oltre che sotto sequestro per violazione del decreto Cutro. È questa è una vergogna».

«Nelle ultime settimane abbiamo intensificato gli sforzi contro le piazze di spaccio e loro dicono che bisogna legalizzare la droga. Quando abbiamo fatto un decreto per contrastare le baby gang o le cosiddette “paranze” dei minorenni armati, usati come manovalanza dalla criminalità organizzata, un giornale della sinistra ha titolato, testuale: “Meloni arresta i bimbi”. Quando abbiamo stabilito che i genitori che non mandano i propri figli a scuola commettono un reato, e che in determinati casi si può revocare la potestà genitoriale, alcuni di loro si sono schierati con quei genitori che stanno privando i loro figli di un futuro – ha detto ancora Meloni –. Hanno avuto da ridire perfino sulla tassazione agli extraprofitti delle banche. Sapete perché? Perché loro non hanno avuto il nostro stesso coraggio. Ma io difendo e difenderò quel provvedimento, che non ha un intento punitivo, e che racconta la fine di uno Stato forte con i deboli e debole con i forti. È una norma giusta e vi invito a difenderne le finalità nel corso della conversione del decreto-legge. Mi fa abbastanza arrabbiare vederli esultare a ogni minima difficoltà dell’Italia».

«Nell’ultimo trimestre il nostro PIL ha avuto una leggera contrazione e loro hanno esultato come per un gol alla finale dei Mondiali. Gente che tifa contro l’Italia, che stappa le bottiglie esultando dai balconi se c’è una flessione del PIL – conclude il leader di FdI –. Eppure, i dati macroeconomici ci danno ragione. Siamo in una congiuntura economica difficile, ma abbiamo raggiunto alcuni record, di occupati e di contratti stabili. E le stime del Pil italiano, con tutta la revisione, sono al di sopra della media europea».

«Siamo fieri dei risultati che abbiamo raggiunto al governo – aggiunge la Meloni – e considero questo lavoro solo l’inizio. C’è tantissimo da fare, e lo faremo, stabilendo le priorità e realizzando un programma ampio di provvedimenti. Abbiamo cinque anni davanti – ribadisce il premier – e vogliamo essere giudicati alla fine di questo percorso».

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