Prima di entrare al Palazzo dei Congressi Meloni dichiara subito i suoi obiettivi: “Sono qui per la candidatura di Roma a Expo 2030. E ovviamente parlerò con il presidente Macron dei tanti temi bilaterali su dossier strategici che ci accomunano”. Roma e l’Italia hanno una grande opportunità. Ospitare Expo 2030 “per Roma è una grande occasione: facciamo la nostra parte, la partita è molto combattuta: tutti i livelli istituzionali sono convergenti. Quindi è una bella immagine della capacità che l’Italia riesce ad esprimere nei momenti importanti. Credo che ci sia tutta l’Italia che spera nella vittoria di Roma, che è la capitale. In un anno molto particolare e strategico credo sarebbe un bel segnale. E lo sarebbe anche far tornare l’Expo in Europa”.
La premier, dopo l’intervento, si è recata al Palazzo dell’Eliseo, dove ha incontrato il Presidente della Repubblica francese. “Ovviamente parlerò con il presidente Macron dei tanti temi bilaterali su dossier strategici che ci accomunano”. Al centro ci saranno le questioni europee; inoltre approfitteranno di questo incontro per preparare il Consiglio europeo che si terrà a Bruxelles il 29 e 30 giugno; e per discutere del vertice Nato che si terrà a Vilnius l’11 e 12 luglio prossimi. Il colloquio sarà anche l’occasione per riaffermare il sostegno congiunto all’Ucraina sul fronte militare, umanitarieconomico, diplomatico e giudiziario. Non si fa tirare nella polemica riguardo alle critiche mosse dal ministro dell’Interno francese, Gerald Darmanin, sulla gestione dei flussi migratori: “Capisco i problemi di politica interna francese, ma non mi ci infilo”.
Tra Emmanuel Macron e Giorgia Meloni c’è una “visione condivisa” sul Mediterraneo e la Tunisia. L‘accordo sulla priorità nel “rafforzare le frontiere esterne” dell’Unione Europea e l’impegno comune per “stroncare la rete di trafficanti” di migranti. Per non lasciarne l’ingresso nell’Ue “in mano ai criminali“.
Meloni riceve il plauso di Macron per il sostegno all’Ucraina: “Come europei ed alleati dobbiamo sostenere insieme il popolo ucraino dal punto di vista umanitario ma anche militare. Voglio ringraziarla per la chiarezza del suo sostegno“. D’accordo su tutto – dice Meloni- snocciolando i dossier strategici- . Lavoriamo insieme. A fine mese ci sarà un importante Consiglio europeo e siamo d’accordo che si debbano fare passi avanti concreti rispetto a una visione che abbiamo già messo nero su bianco: cioè la difesa della dimensione esternae il superamento della diatriba tra movimenti prima e secondari”. “Non possiamo continuare a consentire lo schiavismo del terzo millennio, bisogna stroncare la rete dei trafficanti di vite umane. Ed evitare che la selezione all’ingresso sia fatta da una reti di criminali. Per questo bisogna collaborare e garantire il diritto a non emigrare. Su questo lavoriamo insieme”. Con il presidente Emmanuel Macron “condividiamo una sensibilità comune su molte materie: penso al tema del Mediterraneo, in particolare con riferimento alla Tunisia e alla Libia, -verso i quali lavoriamo con obiettivi convergenti”.
Macron porge alla Meloni le condoglianze per la morte di Silvio Berlusconi.
Poi i dossier economici e il rapporto con l’Ue: “Non possiamo consentire” che nelle nuove regole su governance e patto di stabilita “tornino parametri oggi inadeguati. La grande sfida della nuova governance deve essere incentrata soprattutto sugli investimenti. Se ci siamo dati delle priorità non si può non tenere conto di questi elementi nella nuova governance. Gli investimenti sulle materie strategiche, sulle transizioni” che l’Europa è chiamata a mettere a terra “ non possono essere considerati come tutti gli altri. Su questo siamo d’accordo. Confido che a partire dal dialogo di oggi faremo ancora meglio e ancora di più in futuro”. Italia e Francia “sono il secondo partner commerciale l’uno dell’altro. Abbiamo oltre 111 mld di interscambio- sottolinea Meloni- cifre che possono migliorare e progredire ulteriormente” nella prospettiva di un “rilancio della politica industriale continentale che è un obiettivo comune”.