‘Ognuno ha fatto delle proposte. Quello che ho detto agli alleati al tavolo è’, – spiega la Meloni – ‘nessuno dei partiti presenta un nome per perdere. Tutti vogliono vincere e mettono in campo il profilo migliore. Quindi non aveva senso porre veti ognuno sul nome proposto dall’altro. Se io porto Raffaele Fitto in Puglia o Francesco Acquaroli nelle Marche lo faccio per vincere così come Berlusconi in Campania con Stefano Caldoro e lo stesso Salvini con i suoi. Ad ogni modo dovrebbero preoccuparsi di più i partiti di maggioranza che si presentano divisi alle Regionali. Il segnale che se neppure il centrosinistra sostiene compatto i propri candidati, persino loro hanno un giudizio negativo sui loro governatori uscenti’.
Sulla candidatura di Caldoro in Campania precisa: ‘Lo abbiamo sostenuto dall’inizio, Stefano è persona onesta, specchiata e capace. E soprattutto è la persona giusta in una Regione in cui mi pare proprio necessaria competenza e serietà. Molti cittadini lo rimpiangono rispetto agli show di De Luca. Alla destra piacciono gli sceriffi veri, i cantastorie mai. De Luca potrebbe candidarsi a recitare in qualche pièce teatrale con le sue dirette senza contraddittorio. Ma nel frattempo i napoletani devono assistere agli immigrati bivaccanti nel quartiere del Vasto in pieno lockdown, immagini pietose sulle quali non lo abbiamo visto fare e dire nulla. Tralasciando gli insulti volgari che De Luca ha rivolto non solo a me, non personalizzo, che però offrono perfettamente il segnale delle sue difficoltà. È consapevole di dover spostare l’attenzione sui suoi show per nascondere i disastri che ha combinato’.
‘Dobbiamo perdere qualche minuto per dedicare qualche nostro pensiero ad un somaro politico che ha ripreso a ragliare. Mi riferisco ad alcuni commenti fatti dopo la festa dei tifosi del Napoli, commenti che hanno portato alla luce una propensione sotterranea allo sciacallaggio, perfino al razzismo nei confronti di Napoli, la Campania e del sud che sembra difficile da estirpare’, è quanto detto dal presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca.
Si sono registrati – continua il Governatore – episodi di movida a Vicenza, fenomeni di movida scapigliata a Milano. A Torino, per una partita della Juve, ci sono stati morti. Visto che l’assembramento è capitato a Napoli, il cafone ha ritenuto di fare dei commenti. Quel cafone politico ha dimostrato di essere più volte somaro. Primo: lui, non un giovane tifoso, ma un leader di partito, ha organizzato una manifestazione a Roma, il 2 giugno, in totale disprezzo delle norme di sicurezza, insieme alla vispa Teresa, ha la faccia come il suo fondoschiena, peraltro usurato. Secondo motivo di ciucciaria: l’equino domanda al presidente della Regione, che dici sugli assembramenti? L’obbligo di garantire il rispetto delle norme nazionali riguarda il ministero dell’Interno e il prefetto.
‘Fondoschiena usurato’ non significa ‘omosessuale’. Ma perché dite queste stupidaggini? In politica c’è un fattore che si chiama il fattore C, che è il fattore della fortuna. ‘Usurato’ significa che nel giro di un anno hai perduto il 10% dei voti dalle elezioni europee a oggi. Tutte queste interpretazioni mitico-allegoriche appartengono a chi le fa, non a me’, con queste parole il presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, spiega ai cronisti la locuzione affibbiata alcuni giorni fa al leader della Lega, Matteo Salvini (‘Ha il fondoschiena usurato’), commentando le polemiche e le accuse di omofobia. E aggiunge: ‘Ho detto semplicemente che quando uno organizza manifestazioni in violazione delle norme e poi fa il moralista, ha la faccia di bronzo. E mi pare che sia normale dirlo. L’usura riguarda la consumazione della fortuna, del fattore C’.