”Il Parlamento voterà mercoledì il nuovo scostamento di bilancio e questa volta Forza Italia non firmerà un’altra cambiale in bianco al governo”, annuncia Anna Maria Bernini, capogruppo di Fi al Senato.
Forza Italia -ricorda- ha dimostrato in questi mesi di emergenza un grande senso di responsabilità, ricambiata dal premier con una disponibilità poco meno che formale. Siccome l’interesse del Paese si è spesso scontrato con quello del governo a galleggiare sopra le sue contraddizioni, credo sia il momento di mettere tutte le carte in tavola, anche in vista del piano di riforme da predisporre per avere le risorse del Recovery Fund. Conte dunque non rinvii ulteriormente il vertice con le opposizioni annunciato ai tempi degli Stati Generali e mai avvenuto. Lo convochi prima di mercoledì.
La prima proposta”La nostra proposta è concedere una premialità agli imprenditori che, pur potendo usufruire della Cig, non lo fanno: lo Stato riconosca il sacrficio, riconoscendo una riduzione del carico fiscale e contributivo pari all’80% di quanto sarebbe costata alle casse pubbliche la Cig di quella azienda. Inoltre, si potrebbero ridurre del 50% i contributi a carico del datore di lavoro che abbia subito una perdita del fatturato di almeno il 25% nel primo semestre del 2020″, spiega Meloni.
Secondo la leader di FdI, è necessario poi un intervento in ambito fiscale: “Non si possono pagare tasse su soldi non incassati. Chiediamo di rinviare le scadenze e ricalcolare i tributi sulla base dei fatturati del 2019 e del 2020 unificati. Si paga a giugno del 2021 sugli utili del biennio. Come fossero un unico anno fiscale”. E se per Meloni, il criterio “che deve ispirare tutto” è quello di “concedre la massima libertà di impresa”, la terza condizione proposta è il sostegno diretto al tessuto produttivo: “Servono contributi a fondo perduto. Un’idea è che chi ha avuto almeno il 25% di calo del fatturato possa trattenere il 50% dell’Iva emessa fino a un massimo di 100mila euro. È un meccanismo virtuoso, che incentiva la produzione di ricchezza ed è anche un modo per favorire l’emersione”.
Il tema della povertàNell’intervista, Meloni ha affrontato anche il tema dell’aiuto alle persone in difficoltà: “Non possiamo continuare a dare il reddito di cittadinanza di 780 euro, spesso a falsi bisognosi, quando le pensioni di invalidità sono ferme a 280 euro, una cifra così ridicola da essere incostituzionale, come ha detto la Consulta. Fratelli d’Italia ha ottenuto un fondo per aumentarle: ora mettano le risorse necessarie in quel fondo”.
E sull’eventuale risposta dell’esecutivo, la leader di FdI è chiara: “Deve risponderci, nel merito. Oppure lo scostamento se lo votano da soli. Non vogliamo essere corresponsabili dei loro errori”. Anche perché, l’aver sostenuto il governo nelle trattative in Europa, in nome del Paese, non vuol dire che Meloni abbia cambiato opinione sul patto: “L’accordo trovato a Bruxelles non mi piace, comporta rischi enormi: sui tempi, sull’entità dei finanziamenti, sulla condizionalità”. E aggiunge che non voteranno nulla a scatola chiusa, nemmeno lo scostamento di bilancio di 25 miliardi, per il quali i voti dell’opposizione, mercoledì prossimo, potrebbero rivelarsi fondamentali. “Abbiamo già votato due volte per uno scostamento complessivo di 80 miliardi, senza essere consultati e con le nostre proposte buttate nel cestino. Abbiamo visto sprechi di denaro per bonus ai monopattini e spese del tutto improduttive. Adesso basta”.
Arianna Manzi