La premier Giorgia Meloni e la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen durante la visita a Lampedusa, 17 settembre 2023. ANSA/ CHIGI PALACE PRESS OFFICE/ FILIPPO ATTILI +++ ANSA PROVIDES ACCESS TO THIS HANDOUT PHOTO TO BE USED SOLELY TO ILLUSTRATE NEWS REPORTING OR COMMENTARY ON THE FACTS OR EVENTS DEPICTED IN THIS IMAGE; NO ARCHIVING; NO LICENSING +++ NPK

Meloni incontra i lampedusani: ‘Ci metto la faccia’. Khalid Chaouki, ex deputato Pd: ‘Meloni ha fatto la cosa giusta, è ipocrita non ammettere che siamo di fronte ad un esodo’

“Ci dovete promettere che la Meloni ci riceve per un breve incontro. Siamo stanchi che quest’isola sia una passerella per tutti”. Lo ha urlato, al megafono, Giacomo Sferlazzo in testa al corteo che ha bloccato il convoglio di auto del premier Giorgia Meloni. “Vogliamo parlare democraticamente – ha ripetuto – prendetevi l’impegno di darci l’opportunità di parlare”. Un appello seguito da uno scrosciante applauso. Il presidente del Consiglio Giorgia Meloni, assieme al capo del Viminale, sono scesi, dalle auto e si sono avvicinati alla folla. La premier ha dichiarato ai cittadini dell’isola: “Facciamo del nostro meglio, come al solito ci metto la faccia sulle cose”.

L’emergenza migratoria va affrontata insieme e con pragmatismo. L’accelerazione viene dal colloquio telefonico che il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi ha avuto con la commissaria europea Ylva Johansson e con i ministri dell’Interno spagnolo, Fernando Grande-Marlaska, francese, Gérald Darmanin e tedesco, Nancy Faeser.

Dalla call è – si legge in una nota del Viminale – “è emersa la volontà comune di affrontare in modo concreto e con un taglio operativo la trattazione della questione migratoria. In vista della prossima riunione del Consiglio Giustizia e Affari Interni Ue previsto a Bruxelles il 28 settembre”. Occorre – ha aggiunto il ministro Piantedosi  – imprimere massimo impulso politico per portare avanti una nuova strategia operativa contro il traffico di esseri umani, “che punti finalmente a mettere in campo concrete iniziative finalizzate a bloccare all’origine le partenze”.

”Su richiesta del presidente francese Emmanuel Macron ho tenuto una riunione relativa alla crisi migratoria di Lampedusa”, così in un tweet il ministro Darmanin. “Su proposta della Francia, ci siamo confrontati questo pomeriggio con i miei omologhi di Italia e di Germania, con la presidenza spagnola del Consiglio dell’Unione europea e con la commissaria europea agli Affari interni”.

“È il momento della solidarietà all’Italia, della mobilitazione dell’Ue” sulla crisi dei migranti a Lampedusa. A dirlo è la premier francese Elisabeth Borne, ai microfoni di Bfmtv a margine di un evento a Parigi. “Portiamo a livello europeo delle disposizioni per meglio proteggere le frontiere dell’Europa, ma anche per sostenere i paesi di partenza e di transito”, ha aggiunto la Borne. Che ha assicurato che  ne parleranno il presidente Macron e la presidente del Consiglio Giorgia Meloni”. Il capo dell’Eliseo aveva parlato del “dovere di solidarietà europea” con l’Italia.

Di fronte all’esodo di migranti che stanno arrivando nel nostro Paese è urgente non solo la presa di coscienza europea ma è quanto mai opportuno un intervento imponente da parte dell’Onu e della Nato per gestire un fenomeno che non mobilita più solo il Vecchio Continente. Il messaggio del presidente del Consiglio Giorgia Meloni, e la lettera inviata alla presidente Von der Leyen, con la conseguente visita a Lampedusa, sono il segnale di una chiamata alla responsabilità dell’Ue e degli Stati membri. Allo stato attuale, con il peggioramento della situazione migratoria, è impensabile che i singoli Paesi, Italia in primis, possano affrontare da soli un fenomeno strutturale e sempre più imponente”. È quanto dichiara, in una nota, dal Presidente della I Commissione Affari Costituzionali della Camera Nazario Pagano.

“Ce la stiamo mettendo tutta”. Così, secondo quanto si apprende, il premier Giorgia Meloni, appena arrivata a Lampedusa con la presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen, si è rivolta a un gruppo di isolani in merito all’emergenza migranti.

“Stiano lavorando, qui con me c’è Ursula Von der Leyen. Le istituzioni oggi sono qui anche per voi. Come al solito ci metto la faccia sulle cose”, ha sottolineato ai lampedusani che stavano manifestando sull’isola per l’emergenza immigrazione. Meloni è scesa dal corteo presidenziale che si stava recando all’hotspot e ha avuto un colloquio con i manifestanti. Con lei anche la presidente della Commissione Ue Ursula Von der Leyen e il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi.

Prima di andare via il premier ha chiesto ai cittadini di mandarle una lettera con le loro richieste. I manifestanti hanno ringraziato Meloni e hanno quindi consentito al corteo di auto di raggiungere l’hotspot.

Meloni e Von der Leyen, accompagnati dal ministro dell’Interno Matteo Piantedosi e dal commissario europeo agli Affari interni Ylva Johansson, sono state accolte dal presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani, e dal prefetto di Agrigento, Filippo Romano, e hanno visitato l’hotspot dell’isola. A seguire si sono recate al Molo Favaloro. Le due leader si sono soffermate per alcuni minuti davanti al cosiddetto “cimitero di barchini”, le piccole imbarcazioni usate dai migranti che poi vengono abbandonate, a decine, davanti alla battigia.

“Qui è un gioco il futuro dell’Europa, e dipende dalla capacità dell’Europa di affrontare grandi sfide. L’immigrazione illegale è una di queste sfide epocali. Ho trovato in Von der Leyen un approccio collaborativo e questo è molto importante”, ha detto Meloni nel corso della conferenza stampa con Von der Leyen al termine della visita.

“Continuo a sostenere che di fronte ai flussi che l’Italia affronta e che sta affrontando la Ue non risolveremo il problema parlando di redistribuzione: la soluzione è esterna, fermando le partenze illegali”, ha sottolineato Meloni, che ha poi ricordato le proposte del governo italiano: “Accordi strutturali con i Paesi del Nord Africa per fermare le partenze illegali, una lotta più incisiva per fermare i trafficanti anche uniformando le legislazioni dei Paesi coinvolti, e abbiamo organizzato la Conferenza su sviluppo e migrazioni anche per lavorare su questo fronte. E poi serve una efficace missione europea navale per contrastare gli scafisti e le partenze irregolari e strumenti più efficaci di rimpatrio dei migranti illegali che vengono messi in campo dall’Ue e non dai singoli stati nazionali”.

“Per me è molto importante essere a Lampedusa oggi. Sono qui per offrire una risposta coordinata da parte delle autorità italiane ed europee”, ha detto Von der Leyen, che ha aggiunto: “Oggi abbiamo incontrato l’incredibile cittadinanza di Lampedusa, abbiamo parlato con il personale della Croce Rossa Italiana, con i rappresentanti delle forze dell’ordine. In questi giorni drammatici la comunità locale ha fatto il massimo per dare sostegno a uomini, donne e bambini. Una solidarietà che scalda il cuore”. La presidente della Commissione ha anche lanciato un piano in 10 punti per “azioni immediate” sull’emergenza.

La Croce Rossa Italiana in una nota sottolinea che, “contrariamente ad alcune notizie di stampa diffuse tra ieri e oggi, non sta allestendo nessuna tendopoli a Lampedusa”. “Inoltre non è nei programmi della Croce Rossa l’attivazione di tendopoli su un’isola che continua a vedere un grande spirito di collaborazione tra la CRI e la comunità locale, verso la quale la Croce Rossa sta mettendo a disposizione anche dei servizi – prosegue la nota -. L’unico centro gestito dalla CRI sull’isola, come noto, è l’hotspot di Contrada Imbriacola, all’interno del quale stamattina ci sono circa 1.500 persone e sono previsti trasferimenti in giornata”.

Il fenomeno migratorio “rappresenta una sfida non facile, come vediamo anche dalle cronache di questi giorni, ma che va affrontata insieme. E’ essenziale per il futuro di tutti, che sarà prospero solo se costruito sulla fraternità, mettendo al primo posto la dignità umana, le persone concrete, soprattutto le più bisognose”. Lo ha detto Papa Francesco nel corso dell’Angelus.

Il Pontefice ha ricordato che si recherà a Marsiglia per la conclusione dei Rencontres Mediterraneennes, “una bella iniziativa che si snoda in importanti città del Mediterraneo, riunendo responsabili ecclesiali e civili per promuovere percorsi di pace, di collaborazione e di integrazione attorno al Mare Nostrum con un’attenzione speciale proprio al fenomeno migratorio”.

“Mi dispiace che la Meloni venga attaccata sull’immigrazione”. Khalid Chaouki, ex deputato del Pd di origini marocchine, condivide e apprezza l’appello che il presidente del Consiglio ha rivolto oggi ai migranti mentre era in visita a Lampedusa insieme al presidente della commissione Ue Ursula Von Der Leyen: “Meloni ha fatto la cosa giusta dicendo la verità a chi tenta la traversata dalla Tunisia e Africa in generale. L’immigrazione incontrollata creerà ancora maggiori tensioni sociali anche a danno degli immigrati già integrati. È ipocrita non ammettere che siamo di fronte ad un esodo e che milioni di africani sono pronti ad approdare in Europa sfruttando la fragilità della Tunisia e della Libia e utilizzando l’Italia come paese d’ingresso. I singoli Paesi europei a partire dalla Francia pensano al loro interesse nazionale. Cercano di destabilizzare le nostre relazioni in particolare nei Paesi del Sahel e lavorano per sabotare le nostre iniziative per la pacificazione e stabilizzazione in Libia, Niger e Mali. Il video di Meloni contro Macron in campagna elettorale è stato tra i più applaudito da milioni di africani perché vero e coraggioso. La sua franchezza le darà maggiore credibilità con la proposta del piano Mattei e questo certamente spaventa i nostri naturali competitor francesi. La Libia ne è un esempio. Serve una forza navale europea che cooperi con le guardie costiere di Libia e Tunisia per coordinare i salvataggi e verificare nei Paesi di partenza chi ha realmente diritto all’asilo in Europa. Questo flusso incontrollato di migranti rischia di far saltare la coesione sociale nel nostro Paese e danneggiare anche i milioni di immigrati ormai integrati nella nostra società”.

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