Meloni promette: aumento assegno unico, mutui agevolati e asili nido gratis

Nel suo discorso alla Camera, una parte per nulla secondaria Meloni la dedica ai giovani, alla scuola e alla famiglia. Serve – dice – colmare il grande divario esistente tra formazione e competenze richieste dal mercato del lavoro con percorsi formativi specifici, ma ancora prima grazie a una formazione scolastica e universitaria più attente alle dinamiche del mercato del lavoro. “L’istruzione è il più formidabile strumento per aumentare la ricchezza di una nazione, sotto tutti i punti di vista, perché il capitale materiale non è niente se non c’è anche il capitale umano” afferma la neopremier.

“L’Italia non è un Paese per giovani” dichiara. “La nostra società nel tempo si è sempre più disinteressata del loro futuro, persino del diffuso fenomeno di quei giovani che si autoescludono dal circuito formativo e lavorativo, così come della crescente emergenza delle devianze, fatte di droga, alcolismo, criminalità. E la pandemia ha decisamente peggiorato questa condizione”.

Di fronte a questo scenario, la proposta principe di “certa politica” in questi mesi è stata promettere a tutti la cannabis libera, attacca la leader di FdI, “perché era la risposta più facile. Ma noi, a differenza di altri, non siamo qui per fare la cosa più facile”.

Meloni elenca le linee programmatiche del suo governo anche rispetto a questi temi: lavorare sulla crescita dei giovani a 360 gradi, promuovere le attività artistiche e culturali e, accanto a queste, lo sport, “straordinario strumento di socialità, di formazione umana e di benessere”; lavorare sulla formazione scolastica, “per lo più affidata all’abnegazione e al talento dei nostri insegnanti, spesso lasciati soli a nuotare in un mare di carenze strutturali, tecnologiche e motivazionali”; garantire salari e tutele decenti, borse di studio per i meritevoli, favorire la cultura di impresa e il prestito d’onore.

Meloni è pronta alle critiche, e non nega che “difficilmente riuscirò a non provare un moto di simpatia anche per coloro che scenderanno in piazza per contestare le politiche del nostro Governo, perché inevitabilmente tornerà nella mia mente una storia che è stata anche la mia”.

Citando il celebre motto di Steve Jobs “Stay hungry, stay foolish”, cui aggiunge “Siate liberi”, Meloni ricorda la sua giovinezza: “Io penso di conoscere abbastanza bene l’universo dell’impegno giovanile, una palestra di vita meravigliosa, indipendentemente dalle idee politiche che si sceglie di difendere e promuovere. Confesso che ho partecipato a tantissime manifestazioni, ho organizzato tantissime manifestazioni nella mia vita, e penso che ciò mi abbia insegnato molto più di quanto non mi abbiano insegnato molte altre cose”.

A fronte dell’attenzione verso i giovani, la scuola e l’università torneranno centrali nell’azione di Governo, promette. Meloni si sofferma sulle polemiche scaturite sulla scelta del nuovo Esecutivo di rilanciare la correlazione tra istruzione e merito. “Rimango francamente colpita. Diversi studi dimostrano come, oggi, chi vive in una famiglia agiata abbia una chance in più per recuperare le lacune di un sistema scolastico appiattito al ribasso, mentre gli studenti dotati di minori risorse vengono danneggiati da un insegnamento che non debba premiare il merito, perché quelle lacune non le colmerà nessun altro”.

Accanto a tutto questo, il grande tema dell’ambiente, di cui il governo si farà “carico, perché, come ebbe a scrivere Roger Scruton, uno dei più grandi maestri del pensiero conservatore europeo, l’ecologia è l’esempio più vivo dell’alleanza tra chi c’è, chi c’è stato e chi verrà dopo di noi”.

“Non c’è un ecologista più convinto di un conservatore” puntualizza Meloni, che però sottolinea anche che ciò che distingue lei e i suoi da “certo ambientalismo ideologico” è che vogliono difendere la natura con l’uomo dentro, coniugando sostenibilità ambientale, economica e sociale. “Accompagnare le imprese e i cittadini verso la transizione verde, senza consegnarci a nuove dipendenze strategiche e rispettando il principio di neutralità tecnologica”.

Poi il riferimento alla famiglia, tema da sempre caro, sulla carta, al centrodestra. Meloni parla di supporto e tutela, e sostegno alla natalità. Nel 2021 in Italia abbiamo registrato il tasso di nascite più basso dall’Unità a oggi. “Per uscire dalla glaciazione demografica e tornare a produrre quegli anni di futuro, quel PIL demografico di cui abbiamo bisogno, serve un piano imponente, economico ma anche culturale, per riscoprire la bellezza della genitorialità e rimettere la famiglia al centro della società”.

Per questo la premier garantisce, come anticipato in campagna elettorale, che aumenterà gli importi dell’assegno unico universale e aiuterà le giovani coppie a ottenere un mutuo per la prima casa, lavorando progressivamente anche per l’introduzione del quoziente familiare.

E “visto che i progetti familiari vanno di pari passo con il lavoro”, obiettivo dell’Esecutivo è anche incentivare in ogni modo l’occupazione femminile, premiando quelle aziende che adottano politiche che offrono soluzioni efficaci per conciliare i tempi casa-lavoro e sostenendo i Comuni per garantire asili nido gratuiti e aperti fino all’orario di chiusura dei negozi e degli uffici.

“L’Italia ha bisogno di una nuova alleanza intergenerazionale, che abbia nella famiglia il suo pilastro e rafforzi il legame che unisce le generazioni, i figli con i nonni, i giovani con gli anziani, che vanno, a loro volta, protetti valorizzati e sostenuti, perché rappresentano le nostre radici e la nostra storia” dichiara.

Infine, un riferimento al divisivo tema dell’aborto e dei diritti civili. Meloni cita Montesquieu, che diceva che “la libertà è quel bene che fa godere di ogni altro bene”. Un governo di centrodestra, conclude, non limiterà mai le libertà esistenti di cittadini e imprese. “Vedremo, alla prova dei fatti, anche su diritti civili e aborto, chi mentiva e chi diceva la verità in campagna elettorale su quali fossero le nostre reali intenzioni”.

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