Giorgia Meloni torna ad accendere i riflettori sulla crisi dei comparti produttivi dovuta ai rincari delle materie prime e dell’energia. Che, insieme alla chiusure per la pandemia, sta mettendo in ginocchio produttori e imprenditori. Che da mesi chiedono all’esecutivo misure concrete per la sopravvivenza.
“Fratelli d’Italia raccoglie l’allarme lanciato dai produttori del comparto agro-alimentare. Tra i settori più colpiti, per effetto degli aumenti delle materie prime e dell’energia, c’è anche quello della pasta”. Così la Meloni illustrando le drammatiche previsioni per le prossime settimane se il governo non interverrà. “Un chilo di pasta potrebbe arrivare a costare entro fine gennaio 1 euro e 52 centesimi. con un rincaro del 38% sul prezzo. L’Italia sta rischiando un lockdown produttivo e industriale. Una partita cruciale sulla quale serve un cambio di passo del governo Draghi. Non c’è più tempo da perdere”.
Del resto la stessa maggioranza è in seria difficoltà nel difendere gli scarsi stanziamenti messi dal governo in manovra per passare dalle parole ai fatti in materia di ristori. Per produttori e ristoratori si preannuncia una vera e propria strage. “Se per una famiglia il rincaro energetico è un grosso problema, per chi lavora nel mondo della ristorazione è un vero incubo”, alzano la voce gli esercenti. I 5Stelle, come se non sedessero a Palazzo Chigi insieme al Pd, provano a farsi sentire. “Dopo aver ottenuto l’incremento a 4 miliardi delle risorse stanziate in manovra, intendiamo promuovere un ulteriore intervento. Famiglie e imprese, del resto, sono ancora alle prese con gli effetti della pandemia e devono ricevere un supporto incisivo”, dice la capogruppo dei grillini in Senato.