Meno tasse a chi sceglie di rinunciare all’ammortizzatore

Meno tasse a chi sceglie di rinunciare all’ammortizzatore.

Incentivare le aziende a non utilizzare la cassa integrazione in cambio di una robusta defiscalizzazione del costo dei lavoratori. Il premier Giuseppe Conte avrebbe chiesto al numero uno dell’Inps Pasquale Tridico di formulare un parere su questa proposta.

Si tratta di una proposta a cui Conte starebbe lavorando con la ministra del Lavoro Nunzia Catalfo. La proposta per ‘scoraggiare’ la Cig – illustrata da Conte a Tridico – consentirebbe di favorire la ripresa delle attività dal lato della offerta, potrebbe portare a un sostanzioso risparmio delle risorse stanziate per gli ammortizzatori sociali e consentirebbe ai lavoratori di rimanere in attività usufruendo della retribuzione piena.

Il Premier ha voluto conoscere nel dettaglio i diversi step e le criticità che l’Istituto per la Previdenza ha affrontato, cercando di capire come possano essere eliminate. La sua proposta è dunque quella di incentivare le aziende a non ricorrere alla cassa integrazione in cambio di una robusta defiscalizzazione del costo dei lavoratori.

“Fortemente insoddisfatto” per i ritardi sulla Cassa integrazione, con 150mila lavoratori che ancora attendono, il premier ha comunque convocato il presidente dell’Inps Pasquale Tridico per manifestargli tutta l’insoddisfazione per numeri che vedono “troppi italiani ancora in attesa, una situazione inaccettabile”, le parole del presidente del Consiglio.

Un confronto, dunque, indispensabile. Anche se viene assicurato come Conte si sia detto anche consapevole “del lavoro straordinario” messo in piedi dall’Inps, alle prese, però, con un sistema – quello della Cig – che non era pronto a fronteggiare un’onda d’urto così forte, quella innescata dallo tsunami del Covid, un sistema destinato ad incepparsi alle prese con numeri mastodontici, inattesi.

Adesso bisogna “monitorare e vigilare” – la raccomandazione di Conte a Tridico, a cui il premier ha confermato la fiducia – sul nuovo meccanismo introdotto col dl rilancio, che ha tolto di mezzo il controllo regionale, prevedendo l’anticipo del 40% da parte dello Stato su una previsione del mese entrante: col conguaglio verranno poi pagate le ore effettive. “Stare in guardia sui numeri”, l’esortazione del presidente del Consiglio al numero 1 dell’Inps -dopo ben 2 ore di confronto-, perché nuovi ritardi non sarebbero concepibili.

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