Mario Draghi prevede per quest’anno un calo della pressione fiscale sulle spalle degli italiani. Circostanza che non si realizza da 6 anni. È l’impegno pronunciato sul palco della Cisl dal premier, per il 19esimo congresso del sindacato, durante il quale è stato acclamato anche per le sue garanzie sulla necessità di una tutela della sicurezza dei lavoratori e per i cenni d’intesa con la sigla sindacale.
Nell’intervento di pochi minuti in XIX Congresso Cisl alla Nuova Fiera di Roma, il presidente del Consiglio ha tenuto a sottolineare l’importanza di una comunione di intenti tra il suo esecutivo e i sindacati, ricordando la sintonia raggiunta, nonostante le divergenze, per le misure emergenziali adottate in pandemia.
“Condivido molto il titolo che avete scelto per il vostro congresso – ha detto Draghi in apertura del suo atteso discorso ‘Esserci per cambiare’, una frase che racchiude il senso di questo governo, siamo qui per fare quello che serve all’Italia, non per stare fermi e siamo qui per farlo insieme a voi, alle parti sociali”.
Ringraziando il segretario Cisl, Luigi Sbarra, e i colleghi assenti di Cgil e Uil all’incontro, Landini e Bombardieri, il presidente del Consiglio ha rimarcato la volontà di aprire una nuova stagione di collaborazione tra governo, imprese e sindacati.
E a sostegno di questo proposito ha citato come modello il governo Ciampi, quello del grande accordo di concertazione del 1993, “che ha reso l’Italia più forte e competitiva, e che ha coniugato crescita economica, tutela dei diritti, difesa dei salari dei lavoratori”.
“Il Governo si è mosso con rapidità per tutelare i lavoratori di fronte alle molte crisi di questi anni – ha detto Draghi – Abbiamo introdotto l’assegno unico per i figli”, “con la riforma dell’IRPEF abbiamo sostenuto i redditi delle famiglie, soprattutto le più deboli.”
“Questi maggiori trasferimenti – ha evidenziato – valgono a regime quasi 14 miliardi di euro e rendono il nostro sistema fiscale più razionale e progressivo.”
“Prevediamo che la pressione fiscale quest’anno cali di 0,4 punti percentuali rispetto all’anno scorso, la riduzione più consistente degli ultimi sei anni” ha affermato Draghi nel suo intervento.
Nel discorso al congresso della Cisl il premier non si è dimenticato di parlare delle troppe morti sul lavoro in Italia: “Molto resta ancora da fare, a partire dalla sicurezza dei lavoratori. Voglio ricordare, ancora una volta, le persone che hanno perso la vita mentre lavoravano, oltre 1.200 nel solo 2021. Alle loro famiglie, ai loro colleghi, esprimo la più sentita vicinanza del governo e mia personale.
“Con la collaborazione attiva di voi sindacati, siamo intervenuti per rafforzare e rendere più partecipato il sistema dei controlli – ha ricordato – Potenziare le attività ispettive, però, non basta. Le aziende devono fare attività di formazione, di manutenzione, di prevenzione. È un tema di civiltà, che qualifica una democrazia”.
Infine il presidente del Consiglio non poteva non parlare degli effetti economici sul nostro Paese provocati dal conflitto in Ucraina: “Interveniamo – ha sottolineato parlando della questione del gas – per rafforzare la nostra economia in modo strutturale, per renderla più competitiva e più sostenibile. Nelle scorse settimane, abbiamo raggiunto accordi con diversi Paesi – dall’Algeria all’Azerbaigian – per ridurre la nostra dipendenza dal gas russo e rafforzare la nostra sicurezza energetica”.
“In settori strategici come i semiconduttori e le batterie abbiamo stanziato somme ingenti – ha assicurato infine Draghi – e avviato progetti innovativi per riportare la produzione in Europa e ridurre la dipendenza dall’estero. Accorciamo le catene del valore in settori come il farmaceutico e i materiali critici, e investiamo sulla sicurezza alimentare. Con il PNRR, investiamo nella transizione energetica e in quella digitale”.