Mentana sulla sinistra: ‘È vecchia, sul Msi dice lo stesse cose di 30 anni fa’

‘C’è solo il vuoto di idee, di tesi e di programmi dietro l’aggressione a chi, come Ignazio La Russa e Isabella Rauti, ha osato ricordare l’anniversario della fondazione del Msi’,   a sostenerlo  Enrico Mentana. È suo il lungo post in cui il direttore di Tg La7 esorta gli ayatollah della sinistra nostrana ad aggiornare il logoro armamentario politico di cui dispongono. «Il Msi – vi si legge – è stato in parlamento dalla nascita fino al passaggio a Alleanza Nazionale. Trentotto anni. E non solo da “emarginato“: nel suo ultimo anno di vita prese il 31% alle elezioni comunali di Roma e, subito dopo, alleato con la neonata Forza Italia e in parallelo con la Lega, vinse le politiche. Molti articoli di oggi sono praticamente uguali a quelli di allora. La novità del 1994 fu la fine dell’arco costituzionale, e cioè l’ammissione della destra nel gioco politico grazie al bipolarismo. La novità del 2022 è che quella destra ha vinto le elezioni.  Chi ha consentito tutto questo,  non è né La Russa né la Rauti né Giorgia Meloni «ma gli elettori che li hanno votati, Dar dei fascisti a questi milioni di elettori  è un po’ più difficile. E sarebbe ora di cominciare ad analizzare più seriamente ed approfonditamente alcuni fatti scomodi ma evidenti:  la destra piace più del centrodestra, e che la sinistra piace sempre meno. Coloro che non vogliono questa destra hanno un solo modo per batterla, e non è l’anatema, ma un’offerta politica migliore sulla scia di una diversa idea di futuro. Servono idee più che persone, analisi autocritiche più che invettive, futuro più che nostalgia, politica più che corretta amministrazione».

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