Mercoledì 25, Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne

Mercoledì 25, Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne

Abusate, picchiate, violentate e uccise nel silenzio. Spesso i maltrattamenti alle donne avvengono tra le mura domestiche e solitamente vengono soffocati dalle minacce che fanno spazio alla paura, alla fragilità alla vergogna e a un forte senso di disistima della stessa vittima. Scatta spesso anche un sentimento di protezione verso il carnefice che paradossalmente viene giustificato e protetto dalla vittima nella quale si insinua la falsa speranza di un cambiamento. Non è facile denunciare. Non è facile sentirsi sicure anche dopo avere denunciato soprattutto se si hanno figli minori e se si è soggette a una dipendenza economica.

In occasione della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, che si celebrerà il prossimo mercoledì 25 novembre, le componenti il Comitato unico di garanzia (Cug) della Città metropolitana di Catania, rappresentate dalla presidente Nunziatina Spatafora, hanno realizzato un piccolo dossier -non comprensivo di tutti i fatti accaduti- che raccoglie alcune violenze perpetrate nel territorio etneo. Per non dimenticare.

Randazzo   marzo 1988 – Alessandra, 11 anni, resiste alla violenza. Lo zio furioso la uccide.

Maria Rita Russo, Giarre 12 novembre 2009, maestra d’asilo, muore dopo essere stata incendiata dal marito che le ha versato addosso una bottiglia di alcool.

Valentina Salamone, Adrano 24 luglio 2010, diciannovenne, impiccata ad una trave all’esterno di una villetta di Adrano dal suo presunto amante.

La ventiquattrenne Stefania Noce, Licodia Eubea 27 dicembre 2011, era una studentessa di Lettere e Filosofia. Uccisa dall’ex fidanzato.

Laura Russo, San Giovanni La Punta 2014, uccisa dal padre.

Giordana Di Stefano, Nicolosi 6 ottobre 2015, uccisa dal suo ex compagno.

Cinzia Palumbo, Paternò 9 dicembre 2018, uccisa con i  suoi  due  figli, di  6  e  4  anni,  dal marito.

Rosaria Parisi, Altarello, Giarre 28 dicembre 2018, uccisa sulla porta di casa dal suo ex marito.

Concetta di Pasquale, Mascali 3 gennaio 2020, di anni 79, uccisa dal marito novantaduenne.

Riposto, 9 luglio 2020. Ventenne picchia la madre che gli nega i soldi per comprare la droga.

Caterina Di Stefano, Caltagirone 13 agosto 2020, 46 anni, muore all’interno della sua abitazione per mano del marito.

Giarre, 17 settembre 2020 un quarantottenne, dopo la separazione dalla convivente, decide di effettuare una spedizione punitiva contro la ex, si reca nella casa di lei con una mazza da baseball e picchia i presenti.

Fonte: salute.gov.it

La normativa sulla violenza

La prima significativa innovazione legislativa in materia di violenza sessuale, in Italia, si era avuta con l’approvazione della Legge 15 febbraio 1996, n. 66, che ha iniziato a considerare la violenza contro le donne come un delitto contro la libertà personale, innovando la precedente normativa, che la collocava fra i delitti contro la moralità pubblica ed il buon costume.
Con la Legge 4 aprile 2001, n. 154 vengono introdotte nuove misure volte a contrastare i casi di violenza all’interno delle mura domestiche con l’allontanamento del familiare violento.
Nello stesso anno vengono approvate anche le Leggi n. 60 e la Legge 29 marzo 2001, n. 134 sul patrocinio a spese dello Stato per le donne, senza mezzi economici, violentate e/o maltrattate, uno strumento fondamentale per difenderle e far valere i loro diritti, in collaborazione con i centri anti violenza e i tribunali.
Con la Legge 23 aprile 2009, n. 38 sono state inasprite le pene per la violenza sessuale e viene introdotto il reato di atti persecutori ovvero lo stalking.
Il nostro Paese ha compiuto un passo storico nel contrasto della violenza di genere con la legge 27 giugno 2013 n. 77, approvando la ratifica della Convenzione di Istanbul, redatta l’11 maggio 2011. Le linee guida tracciate dalla Convenzione costituiscono infatti il binario e il faro per varare efficaci provvedimenti, a livello nazionale, e per prevenire e contrastare questo fenomeno.
Il 15 ottobre 2013 è stata approvata la Legge 119/2013 (in vigore dal 16 ottobre 2013) “Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 14 agosto 2013, n. 93, che reca disposizioni urgenti in materia di sicurezza e per il contrasto della violenza di genere”.

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