La Corte d’ Assise d’Appello di Perugia, si è ritirata in Camera di Consiglio. La sentenza e’ attesa in serata, non prima delle 20.
”Non voglio essere privata della mia vita e del mio futuro per qualcosa che non ho fatto. Io sono innocente”. ”Io sono stata manipolata”: si difende così Amanda Knox davanti ai giudici della Corte d’assise appello di Perugia ”La mia fiducia assoluta nell’autorità della polizia è caduta”, ha aggiunto. ”Ho subito accuse ingiuste e sto pagando con la mia vita cose che non ho mai commesso”.
Si dichiara ancora innocente Sollecito: ”Mi viene chiesto il carcere a vita o addirittura la pena di morte”, ma io ”non ho mai fatto del male a nessuno”. Così ha detto Raffaelle Sollecito nelle dichiarazioni spontanee rese oggi alla Corte d’assise d’appello.
Sollecito ha chiesto che la Corte dia a lui e ad Amanda Knox ”nuove speranze, un nuovo futuro, che penso meritiamo”.
E conclude, mostrando il bracciale che indossa: ”Sono quattro anni che porto questo bracciale con la scritta Amanda e Raffaele liberi, oggi e’ arrivato il momento di toglierlo”. ”Non l’ho mai tolto -ha detto Raffaele- e in questo bracciale sono racchiuse molte emozioni. Oggi voglio fare un omaggio alla Corte: e’ arrivato il momento di toglierlo”.
Presidente corte: niente tifoserie: ”Non e’ una partita di pallone. Non c’e’ spazio per tifoserie contrapposte”: lo ha detto il presidente della corte di assise di appello di Perugia, Claudio Pratillo Hellman, prima di ritirarsi in camera di consiglio per decidere la sentenza del processo a Raffaele Sollecito e ad Amanda Knox per l’ omicidio di Meredith Kercher. Ha chiesto ”rispetto e silenzio al momento della lettura del dispositivo”.
”Ricordiamoci – ha sottolineato inoltre- che e’ morta una bella ragazza e ci sono in gioco le vite di altri due giovani. Voglio rispetto e silenzio al momento della sentenza”. Il dispositivo sara’ letto in diretta tv.
Comincia stamattina fase finale processo Meredith: Ha preso il via stamattina, a Perugia, l’ultima udienza del processo d’appello per l’omicidio di Meredith. In aula i due imputati Amanda Knox e Raffaele Sollecito. Il primo a parlare, è stato l’avvocato Luciano Ghirga, che difende l’americana.
Poi è toccato agli imputati rendere le loro dichiarazioni spontanee: ”Mi viene chiesto il carcere a vita o addirittura la pena di morte”, ma io ”non ho mai fatto del male a nessuno”. Cosi’ ha detto Raffaelle Sollecito nelle dichiarazioni spontanee rese oggi alla Corte d’assise d’appello.
”Io ho perso un’amica nel modo piu’ brutale e inspiegabile”. Cosi’ Amanda Knox nelle prime dichiarazioni davanti alla Corte nel processo di appello. ‘Sono la stessa persone che ero allora. La sola cosa che mi distingue da 4 anni fa e’ quello che io sofferto in 4 anni”.
La sentenza , con molta probabilità arriverà in serata. Impossibile pero’ al momento qualsiasi previsione sull’orario della lettura del dispositivo. Alla decisione della Corte, trasmessa tra l’altro in diretta dalle principali tv mondiali, assisteranno 400 giornalisti accreditati. In aula, anche Sollecito e la Knox, che stanno scontando in carcere condanne a 25 e a 26 anni di reclusione . I due ex fidanzati sono accusati del delitto di Meredith Kercher, compiuto a Perugia la sera del primo novembre del 2007. Ma i ragazzi, si sono sempre dichiarati innocenti.
Ad assistere alla sentenza anche Arline e Stephanie Kercher, madre e sorella di Meredith. Le donne, che si sono dichiarate ”allibite per la prosecuzione di un tam tam mediatico di assoluzione dei due imputati”, vorrebbero il silenzio totale, per permettere ai giudici di decidere con tranquillità.
“ Verremo al processo- aggiungono Arline e Stephanie- con assoluta fiducia nella giustizia italiana e per ricordare Meredith davanti alla Corte”. Arline e Stephanie Kercher, insieme a Lyle, un altro dei fratelli di Meredith, sono a Perugia. Anche se non dovessero farcela a partecipare alla fase finale dell’udienza, saranno comunque in aula per la sentenza, accanto ai loro legali di parte civile, Francesco Maresca e Serena Perna. A Londra hanno invece scelto di rimanere il padre di Meredith e l’altro fratello, che si chiamano entrambi John.