Duellano su Erdogan, che comunque entrambi vedono fuori dall’Europa, e sui profughi. Ma riescono anche a mostrare un certa armonia i due sfidanti, a partire dalla scelta del look: per il duello in tv, Angela Merkel e Martin Schulz hanno puntato entrambi sul blu, lui indossando una cravatta, lei una giacca di questo colore. Quest’ultima approvata definitivamente dopo un passaggio nello studio televisivo, per esser certi che non sbattesse col contesto, secondo i tabloid.
Alla fine, stando a un sondaggio lampo, i telespettatori trovano la cancelliera ‘più convincente’. Non si contano, in 95 minuti di confronto, davanti a quattro giornalisti di emittenti tv – Maybrit Illner della ZDf, Sandra Maischberger di Ard, Peter Kloeppel di Rtl e Claus Strunz di Sat 1 – le volte in cui si danno ragione, si citano, si mostrano reciproco rispetto. Eppure la cancelliera a tratti si mostra risoluta nel dissenso, se non addirittura risentita: ‘Se divento cancelliere interromperò i negoziati per l’ingresso della Turchia nell’Ue’, dice il candidato dell’Spd.
‘Non rompo con la Turchia, per fare la gara a chi ha la posizione più dura’, è la reazione piccata della cancelliera: ‘Un ingresso nell’Ue non l’ho mai visto, a differenza dei socialdemocratici che lo appoggiavano. Al momento di fatto i negoziati non esistono, e comunque per interromperli serve l’unanimità in Europa’.
Merkel annuncia che si sta verificando l’opzione di rafforzare gli avvisi per i viaggi dei tedeschi in Turchia dopo gli ultimi due arresti di cittadini tedeschi. Schulz controbatte ancora: ‘Erdogan capisce soltanto il linguaggio che propongo io, quello di chi trae le conseguenze’.
Anche sulla Corea del Nord, Schulz mostra i denti, rispondendo alla domanda se Trump sia il presidente giusto per risolvere la crisi un chiaro: ‘No’.
‘Non vedo una soluzione senza gli Usa’, replica Merkel. Che poi aggiunge: ‘Va detto con chiarezza che serve una soluzione diplomatica, pacifica anche di fronte all’escalation delle ultime ore’. “È una questione di guerra o pace”, concordano.