Merkel rieletta alla guida del Cdu

Standin ovation per Angela Merkel che al congresso federale della Cdu si riconferma alla guida del partito con l’89,5% dei voti. La cancelliera nei giorni scorsi aveva annunciato l’intenzione di candidarsi per il quarto mandato alle elezioni politiche del 2017.

Ad Essen quindi, dove Angela ottenne la prima investitura 16 anni fa, la Merkel ha aperto  la campagna per la conquista del governo di Berlino alle elezioni del 2017. La cancelliera, in completo rosso, ha parlato per 75 minuti ai 1001 delegati del partito, promettendo in caso di vittoria di non alzare le tasse. Anzi chiederà alle multinazionali che fanno profitti in Germania di contribuire alle finanze dello Stato.

Poi apre alle richieste dei cristiano-democratici sul fronte più sensibile, perno della prossima campagna elettorale, quello dei rifugiati. Un tema delicato anche al’interno della Cdu, una mozione approvata ieri sera dalla presidenza del partito aveva già costretto la Merkel a una serie di concessioni all’ala destra dei suoi e alla formazione ‘sorella’, la Csu dei cristiano-democratici della Baviera.

La cancelliera era stata più volte criticata dai suoi stessi compagni per aver sostenuto politiche troppo permissive in materia di accoglienza, e del fatto che si sia sempre rifiutata di stabilire un tetto agli ingressi. Ora Angela ha assicurato che non tutti i rifugiati che arrivano in Germania potranno restare e che tutte le richieste di asilo saranno esaminate individualmente.

Nel 2015 la Germania ha accolto oltre 800 mila rifugiati come conseguenza della crisi migratoria, ma questa situazione non si ripeterà, dice Merkel: ‘Non tutti potranno restare, ognuna delle domande sarà valutata individualmente e ogni caso sarà risolto’.

Ma l’applauso più forte i delegati cristiano-democratici lo hanno riservato a quando la  Merkel ha affrontato il rapporto con l’Islam:  ‘Il velo integrale andrebbe proibito’,  nei luoghi pubblici in Germania, qui da noi la sharia non ci sarà mai, perché in una società aperta si deve camminare con il volto scoperto’.

La cancelliera chiede l’unità del partito per una campagna elettorale che, ammette, non sarà rose e fiori: ‘Ho bisogno del vostro aiuto, spetta a noi conquistare il futuro che vogliamo per il nostro paese. Ma serve essere uniti perché le prossime elezioni non saranno elezioni qualunque, ma saranno le più difficili dall’unificazione del 1990’.

Ciò che spaventa la Merkel è l’ascesa della destra populista in molta parte dell’Europa e nella stessa Germania, dove Alternative fur Deutschland secondo i sondaggi si attesta attorno al 12%, ampiamente al di sopra della soglia di sbarramento del 5% prevista dalla legge elettorale tedesca.

La cancelliera difende anche il patto di Stabilità, perché le regole sono l’unica garanzia contro le crisi della zona euro,  e usa parole di elogio per il suo arcigno ministro delle Finanze, Wolfgang Schauble, con cui spesso si è trovata in disaccordo ma di cui adesso ha bisogno.

I sondaggi stanno premiando la scelta della Merkel perché  una rilevazione di qualche giorno fa indica i cristiano democratici al 37% delle intenzioni di voto, contro il 22% dei socialdemocratici.

 

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