Torniamo in Calabria, a Vibo Valentia.

Questa volta per interessarci di un matrimonio.
Per come riportato da Il Vibonese.it, il sottosegretario di Stato per il Sud e la coesione territoriale, mia ex collega di gruppo nel M5S, Dalila Nesci, ha partecipato il 19 luglio 2021, da invitata, al matrimonio celebrato in Sicilia della figlia del sindaco di Soriano Calabro Vincenzo Bartone.
Secondo la relazione della Prefettura di Vibo Valentia che ha di recente portato allo scioglimento del Comune di Soriano per infiltrazioni mafiose, tale “matrimonio della figlia del sindaco è stato motivo per suggellare il consorzio tra l’Amministrazione e la locale ‘ndrina, attesa la presenza di numerosi esponenti apicali delle consorterie del sorianese alle nozze”. D’altronde si sa che matrimoni ed altre funzioni e feste religiose servono proprio a sancire paci, tregue, rafforzamenti o nascite di rapporti nella prospettiva della cultura mafiosa, e la ‘ndrangheta non si è mai sottratta a questa logica.
Il sottosegretario Dalila Nesci, prima di diventare sottosegretario componente della Commissione parlamentare antimafia, quale vigilanza ha esercitato in questi anni sul Comune di Soriano Calabro, che ricade nella provincia di Vibo Valentia, visto che è stato poi sciolto per infiltrazioni mafiose? Quali denunce la stessa ha fatto su tale Municipio e perché tace anche sul suo Comune di residenza, Tropea, nonostante quanto stia emergendo dalle inchieste – da ultima quella sul “cimitero degli orrori” -? Si è accorta Dalila Nesci che al matrimonio – come scritto nella relazione della Prefettura – erano presenti “numerosi esponenti apicali delle consorterie del sorianese”?
E come mai il prefetto di Vibo Valentia, dottoressa Roberta Lulli, per come emerge dalla relazione e dai resoconti giornalistici, il 17 marzo scorso per esprimere un parere sullo scioglimento del Comune di Soriano ha inteso far partecipare al Comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica, convocato in Prefettura, anche il presidente della Provincia di Vibo Salvatore Solano, che risulta a sua volta sotto processo nell’operazione della DDA di Catanzaro “Petrol-Mafie”?
E come mai lo stesso prefetto ha inteso far partecipare alla stessa riunione del COSP anche il sindaco di Vibo Valentia Maria Limardo quando sul Comune di Vibo Valentia, oltre a ciò che emerge nell’inchiesta Rinascita Scott, è noto dalle cronache che è in corso pure altra indagine della DDA di Catanzaro e della Guardia di Finanza?