Messico. Domani elezioni presidenziali, si rinnova anche il parlamento

Domani in Messico circa 79,5 milioni di persone saranno chiamate alle urne, per eleggere il nuovo presidente della Repubblica, rinnovare le due Camere del Parlamento, 6 dei 31 governatori locali, così come il presidente del Distretto Federale di Città del Messico, l’equivalente del sindaco. Nella stessa giornata avranno luogo le elezioni municipali in oltre 900 comuni. Il presidente della Repubblica sarà eletto per un mandato di sei anni, in un solo turno elettorale. Il prescelto succederà a Felipe Calderon a partire dal 1 dicembre prossimo. Quattro i candidati: Enrique Peña Nieto, 45 anni, per il Partito Rivoluzionario istituzionale (Pri) e i Verdi, grande favorito della vigilia; Andres Manuel Lopez Obrador, 58 anni, per la coalizione di sinistra del Movimento progresista, che raggruppa il Partito delal Rivoluzione democratica, il Partito laburista e il Movimento cittadino; Josefina Vazquez Mota, 51 anni, del Partito di azione nazionale dell’attuale presidente Calderon; Gabriel Quadri, 57 anni, del Partito della nuova alleanza. Il Parlamento è composto invece da 500 membri della Camera dei deputati, eletti per tre anni, e da 128 senatori, con mandato di sei anni. La Camera uscente è dominata dal Pri, che dispone attualmente del 46% dei seggi. Al Senato la forza principale è invece quella che fa riferimento a Calderon (Pan), con il 40% degli eletti. Nessun partito dispone della maggioranza assoluta dal 1997. I primi exit poll sono attesi alle 20 ora locale, le 3 del mattino di lunedì in Italia. I risultati ufficiali dovrebbero essere annunciati invece alle 23.45 locali, le 6.45 italiane, dall’Istituto federale elettorale.

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