Non piove oggi a Messina, ma il ricordo della frana, abbattutasi a Saponara appena due giorni fa, è vivo negli occhi di chi ha visto morire i propri cari, od anche “solamente” portarsi via con una furia smisurata, i sacrifici di una vita. Oggi nel paesino del messinese, gli abitanti si sforzano di tornare alla normalità. L’ultima pioggia, poco intensa, è scesa ieri notte, senza creare ulteriori problemi alla popolazione impegnata a liberare le strade dal fango. L’allerta della Protezione civile, però, non è ancora cessata, ma il suo livello è sceso a “moderata criticità”. Nicola Venuto, sindaco di Saponara, ha firmato l’ordine di evacuazione per 12 famiglie.
Ieri pomeriggio, in Prefettura a Messina, si è tenuto un tavolo tecnico tra i ministri dell’Interno Cancellieri e dell’Ambiente Clini, il capo della Protezione civile Franco Gabrielli, il prefetto Franco Alecci e i sindaci dei Comuni maggiormente colpiti dal nubifragio. “Servono dei criteri di valutazione più adeguati a quella che è la situazione climatica che è ormai identificare come trand”, ha detto il ministro Clini. “E’ talmente alta la possibilità che eventi come questi si ripetano, che richiede una riconsiderazione della procedura della valutazione di vulnerabilità del territorio che va oltre la mappatura fino ad ora effettuata”.
Emozionato il ministro dell’Interno Anna Maria Cancellieri, che ha voluto rivolgere un pensiero alle tre vittime della tragedia di Saponara, sottolineando come “nessuno può sentirsi indenne da una forte emozione”.
Ancora disperso il corpo di Luigi Valla: I vigili del fuoco di Messina hanno comunicato che ancora non è stato possibile recuperare il corpo di Luigi Valla, l’operaio di 55 anni che due sere fa è rimasto travolto dal fango insieme al figlio, nella casa di Saponara dove viveva. Il corpo del figlio, Giuseppe Valla, 28 anni, laureando in medicina, è stato trovato ieri pomeriggio. Continuano dunque in mezzo a fango e detriti le ricerche di vigili del fuoco, carabinieri e uomini della Protezione civile.
“Il dissesto idrogeologico è una priorità assoluta, e quello che sto cercando di fare di corsa è di ridefinire il fabbisogno per l’ambiente in modo che sia legato a obiettivi di spesa precisi limitando i margini di discrezionalità delle amministrazioni locali”. Così il ministro dell’Ambiente, Corrado Clini, risponde, nel corso della trasmissione Radio Anch’io, a una domanda sui dati diffusi dalla CGGIA di Mestre secondo cui solo l’1 per cento dei 41 miliardi stanziati per la protezione dell’ambiente vengono spesi per contrastare il dissesto idrogeologico. “Buona parte delle risorse destinate alla protezione dell’ambiente – ha spiegato – sono state destinate a opere che in realtà sono di risistemazione di arredi urbani piuttosto che di infrastrutture. Le autonomie locali individuano le loro priorità con altri obiettivi”.
Carmela Iovino