Grandi manovre sul nord Europa: potremmo definirli i preparativi per l’inverno, quei cambiamenti che metteranno in campo delle perturbazioni a carattere freddo capaci di portare i primi assaggi dell’imminente stagione invernale. Da un lato abbiamo uno pseudo anticiclone russo siberiano che prova a farsi spazio sulle steppe in anticipo sui tempi, lo dimostrano i valori minimi della notte che in qualche caso sono andati anche sotto i -20°C. Dall’altro una maggiore ondulazione del flusso perturbato nord atlantico che prova a scendere sempre più a sud approfittando di un anticiclone delle Azzorre più defilato a ovest. Entrambe le situazioni sono al momento supportate da un vortice polare temporaneamente più debole ed è proprio questo il punto focale, la saccatura fredda attesa sull’Italia tra il 20 e il 22 novembre avrà buone probabilità di arrivare pienamente se il vortice polare resterà tranquillo ancora per qualche giorno. Ma se invece come sembra, proprio intorno al 20 dovesse risvegliarsi, la netta ripresa delle correnti occidentali in seno al vortice d’Islanda potrebbe farla scivolare più a est.
Due ipotesi di maltempo: la prima vede uno sfondamento netto della saccatura sull’Italia con la formazione di un minimo secondario al Sud. In questo caso avremmo maltempo diffuso al Centro Sud, parzialmente al Nord, con temperature in netto calo e nevicate sia sulle Alpi che in Appennino fino a quote medio basse per il periodo. La seconda ipotesi vede uno sfondamento parziale con l’asse della saccatura più orientale, in questo caso i fenomeni interesserebbero prevalentemente le regioni adriatiche e il Sud peninsulare saltando gran parte del Nord e le regioni centrali tirreniche. Il freddo si farebbe sentire comunque ma sarebbe più limitato. Al momento questa seconda ipotesi è più avvalorata dai modelli matematici ma neo corso dei prossimi aggiornamenti avremo maggiori certezze.