“Mi piace la gnocca e non dovete rompermi le palle. È insopportabile che i gusti sessuali di una minoranza siano obbligo per la maggioranza“. A pronunciare queste frasi è Marco Rizzo ex segretario del Partito comunista e presidente onorario del Pd durante l’evento ‘L’Italia dei Conservatori’. L’ex europarlamentare è oggi candidato alla presidenza della Regione Umbria con Democrazia Sovrana Popolare. Il video che Rizzo stesso ha pubblicato sui suoi social ha scatenato il web.
“Oggi non c’è una pubblicità, un film, dove non ci sia un gay, un nero” ha spiegato. “Ai miei tempi c’erano cantanti come Boy George, Elton John, Freddy Mercury e nessuno pensava alle loro preferenze sessuali”. Inutile dire che il video dell’intervento, condiviso dallo stesso Rizzo su TikTok, è diventato virale. Il portale Gay.it parla di “dichiarazioni incredibili” e fa notare che solo due settimane fa l’ex deputato aveva definito criminale parlare di “bambini trans” in riferimento a un laboratorio per “bambin* trans e gender creative” ospitato dall’Università di Roma 3.
Piovono, infatti, i commenti che paragonano le dichiarazioni dell’uomo di sinistra al generale della Lega, Roberto Vannacci: “È quello che ha scritto Vannacci ed ha scatenato un pandemonio“. E anche: “Bravo Rizzo adesso visto che insieme a Vannacci dite le stesse cose”
Sulle pagine del Corriere Rizzo spiega: “Quella cosa non l’ho detta per compiacermene, stavo solo criticando quest’epoca insopportabile del politicamente corretto, per cui ormai non c’è un film o una pubblicità in cui non ci sia un gay o un nero. Oggi i gusti sessuali di una minoranza finiscono per costituire un obbligo per la maggioranza. Ma i desideri non possono trasformarsi in diritti: dall’utero in affitto alle monoporzioni al supermercato. Che ne è della famiglia? Friedrich Engels diceva che la famiglia è il primo nucleo della società borghese e io aggiungo che senza la famiglia, senza le pensioni dei nonni e delle vecchie zie, oggi in Italia avremmo 11 milioni di poveri in più. La famiglia è un presidio dello stato sociale e che fa Elly Schlein invece di occuparsene? Si mette a ballare sul carro del Gay Pride“.