Mia e piattaforma Patto di attivazione digitale da sottoscrivere

«L’occupabile non avrà un sussidio, ma una politica attiva definita anche da un’indennità di partecipazione. La vecchia logica del reddito di cittadinanza non c’è più», ha detto la ministra del Lavoro Marina Calderone. Il nuovo reddito di destra potrebbe chiamarsi Mia, Misura di inclusione attiva. O forse no, chi lo sa. Le bozze che girano sono diverse. Per la ministra però la cosa importante non è il nome, ma la presa in carico e l’attivazione degli occupabili.

E come si arriverà a questa rivoluzione? «Grazie alla nuova piattaforma digitale a cui stiamo lavorando», risponde. «Chi richiede il nuovo sussidio dovrà necessariamente iscriversi e sottoscrivere il Patto di attivazione digitale». Bingo! Ancora una volta – come già era accaduto nel 2019 con l’allora ministro Luigi Di Maio – tutta la fiducia per riformare le politiche attive viene riposta in una piattaforma – disponibile anche per smartphone – che dovrebbe incrociare domanda e offerta di lavoro.

Dove l’avevamo già sentita? Quattro anni fa, quando i Cinque Stelle approvarono il reddito di cittadinanza, a proporre la soluzione della app era stato il famoso guru Mimmo Parisi, fatto arrivare dal Mississippi alla guida di Anpal. Ora il suggerimento della app a Calderone sarebbe arrivato da Massimo Temussi, l’amico e consulente sardo della ministra, appena nominato (come previsto) a capo di Anpal Servizi. Ma l’ex presidente Cristina Tajani, nominata solo otto mesi fa, ha fatto ricorso al Tar contro il decreto con cui la ministra ha azzerato tutto il cda. E il 5 aprile si attende la decisione che potrebbe rimescolare di nuovo le carte.

Il caos Intanto l’Anpal ha pubblicato nuovi dati dai centri per l’impiego aggiornati al 31 dicembre 2022. Nel 74,3% dei casi i beneficiari soggetti al «Patto per il lavoro», cioè gli «occupabili», non hanno mai avuto un contratto di lavoro dipendente o in para-subordinazione. Il 70,7% ha al massimo un titolo di scuola media. Qualunque piattaforma non riuscirà mai da sola a inserire queste persone nel mercato. E anche gli sgravi che vengono riproposti per chi assume i percettori sembrano deboli, considerato che finora non hanno funzionato.

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