L’Unione europea dovrebbe concedere visti umanitari ai russi mentre Mosca annuncia una mobilitazione parziale. Lo ha affermato il presidente del Consiglio europeo, Charles Michel. Mercoledì, il presidente russo Vladimir Putin ha decretato una mobilitazione parziale nel Paese, il giorno dopo che le repubbliche separatiste di Donetsk e Lugansk, così come le parti controllate dalla Russia delle regioni di Zaporizhzhia e Kherson, hanno deciso di tenere dei referendum sull’adesione alla Russia dal 23 al 27 settembre. Secondo il ministro della Difesa russo Sergei Shoigu, la misura richiede solo l’1 per cento delle risorse totali di mobilitazione della Russia, ovvero circa 300mila riservisti. “In linea di principio penso che…l’Unione Europea [dovrebbe] ospitare quanti sono in pericolo a causa delle loro opinioni politiche…Sono d’accordo sull’idea che dovremmo cooperare e coordinarci molto rapidamente perché questo, questa mobilitazione parziale, è un fatto nuovo”, ha affermato Michel in un’intervista al quotidiano Politico. Il portavoce della Commissione europea, Eric Mamer, ha affermato all’inizio di questa settimana che la Commissione europea discuterà a livello tecnico le possibili azioni ai suoi confini in relazione alla situazione in Ucraina e alla mobilitazione parziale in Russia.
Il 24 febbraio, la Russia ha avviato un’operazione militare in Ucraina, rispondendo alle richieste di aiuto delle repubbliche separatiste di Donetsk e Lugansk. In risposta, l’Occidente ei suoi alleati hanno lanciato una vasta campagna di sanzioni contro Mosca. Diversi Paesi dell’UE hanno ridotto il rilascio di visti turistici ai russi, chiedendo anche il divieto totale di concedere visti Schengen ai cittadini del Paese. L’Ue ha adottato il 6 settembre una proposta per sospendere completamente un accordo di facilitazione del visto con la Russia. La misura è entrata in vigore il 12 settembre. La decisione ha complicato il processo di richiesta del visto per i cittadini russi e ha imposto maggiori restrizioni per i visti per ingressi multipli. Polonia, Lettonia, Estonia e Lituania hanno deciso di porre restrizioni a partire dal 19 settembre ai russi che tentano di entrare nei loro Paesi. Il portavoce del governo polacco Piotr Muller ha affermato che i russi non potrebbero venire in questi stati dell’Ue anche con visti Schengen rilasciati da Paesi terzi. La Finlandia limiterà anche il transito dei russi con visti Schengen, così come l’ingresso di turisti russi nel Paese, nei prossimi giorni, ha dichiarato il ministro degli Esteri finlandese Pekka Haavisto. Dal 19 settembre, la Finlandia è l’unico Paese dell’Ue confinante con la Russia con la frontiera terrestre aperta ai russi.