Michela Murgia, dopo aver annunciato in un’intervista di avere un cancro al rene e aver parlato del suo modo di affrontare la malattia, rilasciando un’intervista ad Aldo Cazzullo, sul Corriere della Sera, che ha colpito tutti. “Dal quarto stadio non si torna indietro“, così la scrittrice ha annunciato di avere un cancro al rene e ha spiegato di aver scelto di curarsi con “un’immunoterapia a base di biofarmaci. Non attacca la malattia; stimola la risposta del sistema immunitario. L’obiettivo non è sradicare il male, è tardi, ma guadagnare tempo. Mesi, forse molti“.
Michela Murgia è stata al centro delle polemiche politiche con il centrodestra. A scatenare la nuova bufera è stata una frase contro la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, pronunciata nel corso della puntata di ‘DiMartedì’ andata in onda su La7 il 6 dicembre. La reazione di Fratelli d’Italia non si è fatta attendere.
Michela Murgia stava commentando con il conduttore della trasmissione Giovanni Floris lo scontro giudiziario nato tra la premier e lo scrittore Roberto Saviano. Quest’ultimo è stato trascinato in tribunale per l’appellativo “bastardi” declamato nel mese di dicembre del 2020 durante un’intervista sul tema migranti a ‘Piazza Pulita’. Dopo la querela della leader di Fdi, è stato rinviato a giudizio con l’accusa di diffamazione.
La scrittrice e attivista sarda ha voluto far notare che “i capi di governo non portano gli intellettuali alla sbarra in nessun paese democratico”. E ha aggiunto: “Due persone, due entità, perseguitano in questo momento Roberto Saviano: una è la camorra dato che ha ancora la scorta e quindi vuol dire che c’è qualcuno che sta valutando come lui sia ancora in pericolo, l’altra è la presidente del Consiglio“.
La pesante allusione di Michela Murgia sulla premier Meloni e la camorra ha fatto insorgere Fratelli d’Italia. “Siamo al delirio totale” ha affermato il capogruppo del partito alla Camera Tommaso Foti, sostenendo che si continua ad alimentare “una campagna di odio contro il capo del governo”.
Il vicepresidente della commissione Affari costituzionali della Camera Riccardo De Corato auspicava che i conduttori televisivi non invitino più la scrittrice nelle loro trasmissioni. “Non bastavano le foto bruciate, le continue minacce al presidente del Consiglio, ora si è passati ai paragoni della stessa con i clan mafiosi! Tutto questo è inconcepibile e assurdo”.
“Quando una donna, che dovrebbe essere un’importante intellettuale, dà della bastarda e del criminale al presidente del Consiglio e lo paragona alla camorra è normale che un pregiudicato, mantenuto a spese di chi lavora con il reddito di cittadinanza di cui teme di essere privato, si lasci andare a parole che costituiscono reato”, dichiarava il capogruppo al Senato di Fdi, Lucio Malan.
Dopo le parole della scrittrice, Floris ha subito sottolineato che per quanto affermato si sarebbe potuto scatenare un putiferio, come poi è effettivamente avvenuto. “È un parallelo che le verrà rinfacciato – le ha detto – da una parte c’è una lecita querela, mentre dall’altro ci sono criminali”.