Michele Misseri: “Ho ucciso io Sarah”

E’ pronto a raccontare tutta la verità sull’omicidio di Sarah, annunciando di dichiararsi, questa volta ufficialmente, colpevole della morte della nipote quindicenne. ”Consegnerò personalmente il mio memoriale al giudice con tutta la mia verità  su come sono andate le cose dall’inizio alla fine”: ha infatti dichiarato, in un’intervista a ‘Domenica Cinque’.

L’agricoltore di Avetrana, dopo aver confessato il delitto facendo ritrovare il cadavere, ha poi accusato del delitto la figlia secondogenita Sabrina, che e’ detenuta per questo insieme alla madre, Cosima Serrano.

E’ da diversi mesi però, che scrive lettere e dichiara di essere lui l’unico autore dell’omicidio e della soppressione del corpo di Sarah

”Venerdi’ in Tribunale – ha detto ancora Michele Misseri nell’intervista odierna – ho visto mia figlia e mia moglie cariche di odio nei miei confronti. Io non sono riuscito a parlare perché  la notte ero stato male: qualcuno aveva buttato delle bottiglie e un cappio nel mio cancello come a volermi dire che mi dovevo ammazzare”.

Domani dichiarazioni di Carmine Misseri: Nella giornata di domani, saranno rese dichiarazioni spontanee anche da Carmine Misseri, zio di Sabrina e fratello di Michele Misseri accusato di aver aiutato quest’ultimo a sopprimere il cadavere di Sarah. Subito dopo, è prevista la requisitoria dei pubblici ministeri, il procuratore aggiunto Pietro Argentino e il sostituto Mariano Buccoliero. Giovedì 20 ottobre, invece, prenderanno la parola le parti civili e alcuni difensori. Ma entro quella data, dovranno essere formulate al gup Carriere anche le richieste di giudizio con rito alternativo, che alcuni difensori degli imputati hanno già preannunciato. Alla sbarra ci sono complessivamente 13 persone. Le altre udienze destinate ai difensori degli imputati sono state fissate per lunedì 24 ottobre e giovedì 27 ottobre. I legali di Cosima e Sabrina hanno già annunciato che presenteranno richiesta di scarcerazione per le due donne, dopo che la Cassazione ha chiesto al tribunale di Taranto di rimotivare la sentenza con la quale è stato disposto il carcere per le due donne, individuando una serie di buchi nella ricostruzione fatta dai giudice. Se invece non si arriverà al rinvio a giudizio entro il 28 novembre, Sabrina sarà libera per scadenza termini.

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