Michetelli, candidata Pd Roma: “Cambio di passo rispetto alla Raggi e competenza”

Competenza e cambio di passo rispetto all’amministrazione Raggi, sono queste le due parole d’ordine che possono sintetizzare il programma elettorale del candidato sindaco Roberto Gualtieri e di Cristina Michetelli, candidata del Pd al consiglio Comunale di Roma Capitale, che ne ha snocciolato i punti principali a margine di un incontro con i cittadini al ristorante romano Rossolimone. Avvocato penalista da circa trent’anni, con una particolare attenzione alle vittime di reati da codice rosso e femminicidi accompagnata da decenni di impegno sociale e politico sul territorio, con consulenze legali gratuite per i non abbienti e progetti nelle carceri, la Michetelli è componente della direzione nazionale del Partito democratico, responsabile della giustizia di Roma e membro della segreteria romana del Pd. La sua competenza trentennale acquisita sul campo potrà sicuramente dare un contributo notevole nel campo dei temi sociali presenti nel programma del candidato sindaco Roberto Gualtieri. “In questi anni – spiega – l’amministrazione Raggi ha chiuso numerosi centri antiviolenza. Il nostro obiettivo è istituirne uno in ogni quartiere puntando anche alla formazione degli addetti ai lavori. Per il mio lavoro di legale in difesa delle donne vittime di violenza, mi sono imbattuta in alcune situazioni che mi hanno fatto capire che bisogna intervenire non solo sulla quantità ma anche sulla qualità di questi centri puntando ad una formazione adeguata per trattare casi delicati come questi”. Strutture capillari sul territorio quindi ma anche formazione del personale. Ampliando lo sguardo sui punti principali del programma di Gualtieri l’avvocato Michetelli ha sottolineato che uno dei primi punti da affrontare sarà quello delle disuguaglianze economico-sociali della Capitale che in questi anni si sono amplificate. “Una delle prime cose da fare – prosegue la Michetelli – sarà affrontare seriamente il problema dell’emergenza abitativa. A breve ci troveremo con 5mila sfratti da dover gestire, bloccati al momento dalla pandemia che purtroppo fra un po’ bisognerà affrontare. Una delle ricette è quella di trovare una soluzione, un punto di sintesi tra i proprietari delle decine di migliaia di immobili sfitti e coloro che hanno necessità di una casa. Inoltre c’è la necessità di regolarizzare situazioni pregresse di famiglie che abitano già in alloggi popolari da tempo, non sottovalutando anche l’enorme lavoro di manutenzione degli immobili che in questi anni sono stati lasciati a se stessi e che necessitano di interventi urgenti”.

Non lasciare nessuno in mezzo ad una strada, nel vero senso del termine, è la parola d’ordine. Questo obiettivo si raggiunge inevitabilmente anche puntando su un cambio di passo radicale sul tema dell’accoglienza che in questi anni è stato messo in secondo piano secondo la Michetelli. Emblematico il caso degli immigrati che dormivano nei pressi della stazione Tiburtina. “La Raggi invece di risolvere il problema in quel caso – evidenzia l’avvocato – ha pensato bene di metter delle aiuole costringendo le persone a spostarsi da un’altra parte anziché trovargli una sistemazione adeguata. Noi abbiamo intenzione di risolvere questi problemi non di spostarli altrove”. Alcune distanze sembrerebbero incolmabili tra il Pd romano e il Movimento 5 stelle capitolino ma potrebbero assottigliarsi in caso di ballottaggio tra Gualtieri ed Enrico Michetti, candidato del centro destra. “Noi dobbiamo costruire un campo progressista che sia alternativo alle destre, pur mantenendo l’autonomia e l’identità del Pd. In questi cinque anni abbiamo fatto una forte opposizione alla Raggi ma, andando al ballottaggio, il tema Roma diventerà un tema nazionale che coinvolgerà anche il segretario Enrico Letta e Giuseppe Conte per porre la basi di un’alleanza più strutturata”. Un’occasione quindi, più che un problema, quella dell’eventuale ballottaggio tra Gualtieri e Michetti che “con la parte più illuminata del Movimento 5 Stelle, puntando sulla competenza, potrebbe portare una maggiore sintonia tra le due forze politiche”. Un’opportunità quindi per un campo progressista più ampio e strutturato a livello nazionale che potrebbe partire proprio dalla Capitale.

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