Per superare l’esame della patente che doveva sostenere dopo aver perso tutti i punti un ragazzo di 23 anni si è presentato in aula con un sistema di ricetrasmittenti nascoste sotto i vestiti. Fuori dal locale, chiuso nel bagno, un istruttore di guida ascoltava le domande che gli leggeva e comunicava le risposte esatte. Questa la truffa scoperta dalla polizia stradale alla motorizzazione civile di Firenze. Denunciati il ragazzo, la madre, sospettata di essersi rivolta a una scuola guida di Napoli per organizzare la truffa, il titolare della scuola e l’istruttore. Secondo quanto emerso dai primi accertamenti, la madre del ragazzo, poichè il figlio aveva fallito l’esame più volte, avrebbe contattato la scuola guida di Napoli su indicazione di alcuni conoscenti, pagando 3.000 euro per mettere a segno la truffa. Ieri gli agenti della stradale, nel corso di un normale controllo durante l’esame, hanno sorpreso l’istruttore di guida, originario del napoletano e formalmente disoccupato, che usciva dal bagno con le ricetrasmittenti e un prontuario artigianale in cui erano annotate le risposte esatte a tutte le domande previste negli esami di guida. Alla fine dell’esame i poliziotti hanno bloccato anche il ragazzo. Sotto i vestiti aveva due ricetrasmittenti: una era collegata ad un piccolo microfono nascosto sotto il collo della camicia, con cui comunicava le domande al complice nel bagno. L’altra era una ricetrasmettente a vibrazione, usata solo per la ricezione e attaccata alla pelle con lo scotch: una vibrazione voleva dire ‘vero’, due ‘falso’.
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