Sono ormai migliaia i messaggi di solidarietà, su Facebook e Twitter, per Giovanni Tizian, il giornalista precario 29enne di origine calabrese – collaboratore dal 2006 della ‘Gazzetta di Modena’ – che da venti giorni è sotto scorta perchè minacciato dalla criminalità organizzata a causa delle sue inchieste su casalesi, ‘ndrangheta e Cosa nostra, che ”operano in Emilia-Romagna come se fossero a casa loro”. Una vita, la sua, segnata per la prima volta dalla criminalità organizzata a sette anni, quando la ‘ndrangheta – il 23 ottobre ’89 – uccise suo padre, funzionario di banca, a Locri mentre tornava a casa dal lavoro.
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