Migliorare decreto lavoro

Il Presidente del Consiglio, Matteo Renzi, ha affermato nell’ultima Direzione che il contratto a termine e l’apprendistato sono “intoccabili” ma che il decreto lavoro si può migliorare. Di fronte a questa evidente contraddizione, al fine di risolverla, non c’è che una strada, che è quella di proporre degli “aggiustamenti”, attraverso  quattro modifiche: un contratto a termine senza causali per tre anni, è troppo lungo. Accorciare quindi il periodo della cosiddetta acausalità. Prevedere la possibilità di ben 8 proroghe in 36 mesi, è esagerato. Per quanto riguarda l’apprendistato non si può eliminare una quota di formazione pubblica: l’Europa ci accuserebbe di aiuto di Stato alle imprese e incorreremmo in una procedura di infrazione. Infine, va ripristinata una percentuale di apprendisti da stabilizzare a conclusione della durata del contratto.  Giusta è l’opinione delle imprese che sostengono che quando assumono un giovane spendono risorse perché lo formano, fanno tutoraggio e gli insegnano un mestiere e, di conseguenza, vogliono tenerlo fidelizzato all’azienda. Dato che si tratta di una cosa vera,  confermare a tempo indeterminato il 30% dei giovani apprendisti prima di procedere a nuove assunzioni, è perfettamente coerente con questa impostazione. Altrimenti viene il sospetto che si voglia trasformare l’apprendistato in un contratto di lavoro usa e getta a basso costo.

 

Circa redazione

Riprova

Sondaggio: Fratelli d’Italia al 29,6%, Partito Democratico stabile al 22,7%. Movimento 5 Stelle cede terreno al 10,6%

Secondo l’ultimo sondaggio, Fratelli d’Italia si conferma la prima forza politica italiana con un consenso …

WP2Social Auto Publish Powered By : XYZScripts.com