Il presidente della Siria, Bashar al-Assad, ha oggi attaccato pesantemente l’Europa sul tema dei migranti e sulla lotta al terrorismo. In una intervista con i media russi trasmessa da RT, Assad ha accusato il Vecchio continente di sostenere il terrorismo stesso affermando di non essere lui il “vero problema”. Turchia, Qatar e Arabia Saudita, spiega il Presidente Siriano, sostengono i ribelli armati “grazie alla copertura di Paesi occidentali come Francia e Stati Uniti” mentre “ad aiutarci a combatterli sono Iran e Russia”, insieme all’Iraq dove ci sono “simili problemi”. E dunque l’afflusso massiccio di profughi è “responsabilità” dell’Europa. Sin dall’inizio della crisi siriana, ha aggiunto poi, “la campagna dei media occidentali si concentrava sul fatto che l’intero problema fosse il presidente stesso. Hanno tentato di dare l’impressione che il problema della Siria derivasse da una persona”. Comunque sia, Assad non è intenzionato a rassegnare le sue dimissioni perché il presidente “assume il potere con il consenso del popolo attraverso le elezioni e se lascia lo fa su richiesta del popolo, non per decisione degli Stati Uniti, del Consiglio di sicurezza dell’Onu, della Conferenza di Ginevra o del comunicato di Ginevra”. Insomma, in Siria è il popolo che decide chi sta al Governo, non l’uso della forza o altro. Intanto militari russi sono arrivati ad Hama, secondo quanto dichiarato da fonti dell’opposizione siriana ai media arabi. Almeno 15 autobus con a bordo militari russi sono giunti all’Equestrian Club di Hama per sostenere le truppe siriane in affanno davanti all’incalzare dei gruppi ribelli islamici.
Dall’Europa, versante francese, invece promettono radi aerei contro le postazioni dell’Isis in Siria. A parlare è il ministro della Difesa francese, Jean-Yves Le Drian, che attacchi già “nelle prossime settimane”. Lunedì il presidente Francois Hollande aveva confermato che dopo i voli di ricognizione di questi giorni ci saranno incursioni aeree, giudicandole “necessarie”.
Alessandro Moschini