"Refugees welcome to EU" is painted on a street in front of Austrian police officers in the village of Brenner on the Italian-Austrian border, Sunday, April 3, 2016. Austria's defense minister said his country will deploy soldiers at a key Alpine pass to stop migrants arriving from Italy. Hans Peter Doskozil told German daily Die Welt that the move anticipates a shift in migrant flows from the Turkey-Greece route to the central Mediterranean. In an interview published Saturday, the newspaper quotes Doskozil saying that the military can provide "considerable support to border security" at the Brenner pass.(ANSA/AP Photo/Kerstin Joensson)

Migranti: Austria minaccia esercito al Brennero

Tensione in Europa sui migranti, con i governi di Francia e Spagna contrari all’idea di permettere lo sbarco delle persone soccorse nel Mediterraneo centrale nei loro porti e l’Austria che minaccia di schierare l’esercito al Brennero se l’afflusso di migranti dall’Italia non diminuirà. Il ministro della Difesa austriaco Hans Peter Doskozil ha annunciato che molto presto saranno attivati controlli alle frontiere e ci sarà bisogno di un dispiegamento dell’esercito  fino a 750 uomini,  -indispensabile se l’afflusso di migranti dall’Italia non diminuisce”.

Il presidente della Commissione europea Jean Claude Juncker è alla seduta plenaria del Parlamento europeo per un dibattito politico sulle azioni per alleviare la pressione dei flussi migratori sull’Italia. Poco più tardi il collegio dei commissari discuterà e adotterà un piano di misure Ue di sostegno all’Italia.

‘La nostra priorità è lavorare a monte per ridurre il flusso di migranti verso l’Italia ed evitare tragedie nel Mediterraneo’, : dice il commissario europeo Dimitris Avramopoulos in un’intervista al quotidiano francese’ Le Figaro’ in edicola oggi. Oggi l’Italia,   dice Avramopoulos,   si trova in una situazione delicata e noi la aiuteremo. E’ quello che già facciamo politicamente, finanziariamente, materialmente. Abbiamo ottenuto risultati, ma dobbiamo raddoppiare gli sforzi per ridurre significativamente il flusso.

Sui migranti la Francia si è mostrata molto responsabile fin dall’inizio, ed è anche sotto pressione, in particolare a Calais. Ma può impegnarsi di più, dice il commissario Ue rispondendo alla domanda se la Francia deve aprire i propri porti. La situazione è insostenibile,   urgono risposte. Per i contributi al fondo per l’Africa, ha poi aggiunto, Roma ha sbloccato 4 milioni di euro, la Germania 50 milioni e la Francia solo 3. E’ una cifra troppo bassa.

La Commissione Ue é al lavoro per preparare alcune misure concrete sul dossier migranti, dopo l’incontro dei ministri dell’Interno di Francia, Germania, e Italia e del commissario Ue Dimitris Avramopoulos a Parigi di domenica, ed in vista dell’incontro informale dei ministri dell’Interno Ue di giovedì a Tallin.

Il nodo più difficile da sciogliere all’incontro informale dei ministri dell’Interno Ue a Tallin,  secondo quanto si apprende da varie fonti a Bruxelles,   sarà l’ipotesi di far sbarcare i migranti soccorsi in porti di altri Paesi Ue. Difficoltà si registrano anche sulla questione delle risorse per il Fondo fiduciario d’emergenza dell’Unione europea per la stabilità e la lotta contro le cause profonde della migrazione, al quale per il momento, gli Stati membri hanno versato solo 89 milioni di euro.

‘Per affrontare le crisi migratorie bisogna condurre in maniera coordinata in Europa un’azione efficace e umana che ci permetta di accogliere i rifugiati politici che corrono un rischio reale perché fa parte dei nostri valori, senza confonderli con i migranti economici e senza abbandonare l’indispensabile mantenimento delle nostre frontiere’,  ha detto il presidente Emmanuel Macron durante il discorso pronunciato davanti al Congresso.

‘L’Onu non prevede un calo del flusso misto di migranti e rifugiati che giungono in Europa via mare: le indicazioni di cui disponiamo non denotano un rallentamento degli arrivi in Libia, il che significa che un più ampio numero di persone potrebbe continuare a provare di lasciare il paese tramite la rotta del Mediterraneo centrale’, ha detto l’inviato speciale dell’Unhcr per il Mediterraneo centrale, Vincent Cochetel, ricordando che dall’inizio dell’anno 84.830 migranti e rifugiati sono giunti in Italia via mare con un aumento del 19% rispetto all’anno scorso.

 

 

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