Mentre la Germania ha transennato i propri confini, le barche colme di migranti continuano a sbarcare sul suolo italiano. Giorgia Meloni si è sfogata sui profili social a tal proposito, sostenendo che la lotta all’immigrazione illegale risulta complicata se Stati che dovrebbero essere alleati “lavorano invece nella direzione diametralmente opposta”. Il riferimento è chiaro, il Premier si sente abbandonato dall’Europa, “e perfino da un pezzo di Italia” vista la sentenza di Catania, su un fronte cruciale per il quale ha sempre combattuto al fine di “difendere la legalità e i confini dello Stato italiano”. Anche Alessandro Sallusti si è espresso sulla questione, precisando durante la puntata di Omnibus che il sistema di accoglienza è trattato come un “business”.
Ecco le parole pronunciate dal direttore de Il Giornale nella trasmissione di La7, in relazione al comportamento di Olaf Scholz: “Meloni dice, cari signori, volete fare il business, allora fatelo. Volete andare in giro per il Mediterraneo con navi private a salvare la gente, ovviamente a pagamento. Fatelo. Però poi – aggiunge l’ospite della conduttrice Alessandra Sardoni – quando salvate le persone portatele in Germania, perché dovete lasciarle in Italia”. Di cosa parla Sallusti? Delle sette navi Ong finanziate dai tedeschi che si aggirano nel Mediterraneo e che hanno fatto saltare l’accordo europeo sul regolamento in merito alla gestione della crisi.
Berlino “è andata a sbattere contro il granito” di Roma. È il quotidiano tedesco Frankfurter Allgemeine Zeitung a dare la misura del successo conseguito dal governo Meloni nell’accordo trovato in Ue sul regolamento per le crisi migratorie. Il giornale dedica alla vicenda un commento dell’editorialista Jasper Von Altenbockum, che sottolinea come “Il conservatorismo rosso-verde ha fallito”, riconoscendo a Meloni di aver proposto soluzioni in grado di aggregare la maggioranza degli Stati membri, mentre il governo tedesco ha fatto ritrovare la Germania “ancora una volta isolata”.
Fonti di Palazzo Chigi, esprimendo soddisfazione per l’esito della trattativa, che ha escluso le Ong dal testo, hanno chiarito nettamente che quella in gioco non era “una partita Italia-Germania, ma interessava tutti i Paesi”. Ed è, in fondo, quello che mette in evidenza anche la Faz, sottolineando però che a essere vincente in questa partita è stata la strategia italiana. “Il governo italiano, falsamente dipinto in questo paese come successore di Mussolini, ha affermato che il meccanismo di crisi nel regime comune di asilo dell’Ue si applica anche quando le missioni di salvataggio nel Mediterraneo promuovono scatti migratori. Berlino si è fatta fautore di iniziative private che non volevano diventare l’innesco della modalità crisi”, si legge sul quotidiano.
“Molti stati dell’Ue, che sono abbastanza contenti che la signora Meloni e non la signora Merkel governi in Italia hanno visto la cosa diversamente e hanno sostenuto Roma. Come spesso accade nella politica migratoria, la Germania è stata ancora una volta isolata”, prosegue l’articolo, che sottolinea anche come il “conservatorismo rosso-verde” tedesco abbia fallito anche in Germania e che auspica che la riforma delle politiche di immigrazione e asilo venga portata a termine il prima possibile. “Perché non è l’indebolimento delle norme umanitarie minime che si deve temere, ma lo sventramento avanzato del diritto di asilo da parte dei migranti economici e i rimpatri inadeguati”, è l’avvertimento del Frankfurter Allgemeine Zeitung, che parla apertamente di “sconfitta politica della Germania” di fronte al fatto che a smuovere la situazione sia stata l’Italia.