‘Finchè la missione Eunavformed rimane in piedi, gli unici porti sono quelli italiani ma l’obiettivo nostro è cambiare le regole di ingaggio della missione’, afferma il vice premier Luigi Di Maio a Radio1 sulla polemica fra il ministro dell’interno e della difesa in merito alle dichiarazioni di Salvini sullo stop all’approdo in Italia alle navi internazionali che trasportano migranti.
L’operazione Sophia, ufficialmente denominata European Union Naval Force Mediterranean (in italiano: Forza navale mediterranea dell’Unione europea) e conosciuta anche con l’acronimo EUNAVFOR Med, è un’operazione militare lanciata dall’Unione europea in conseguenza dei naufragi avvenuti nell’aprile 2015 che hanno coinvolto diverse imbarcazioni che trasportavano migranti e richiedenti asilo dalla Libia. Lo scopo dell’operazione era quella di neutralizzare le consolidate rotte della tratta dei migranti nel Mediterraneo. La sede operativa è situata a Roma.
Lo scopo di questa operazione, istituita il 18 maggio 2015 e lanciata dall’Europa nel giugno 2015 è quello di avviare sforzi sistematici per individuare, catturare e distruggere le navi ed attrezzature utilizzate o sospettate di essere utilizzate da contrabbandieri e trafficanti di migranti.
Questa operazione è successiva all’operazione di ricerca e di soccorso Mare nostrum e all’operazione di controllo delle frontiere Titon dell’agenzia Fontex.
L’EUNAVFOR Med consiste di tre fasi:
- la prima fase si concentra sulla sorveglianza e la valutazione delle reti di contrabbando e traffico di esseri umani nel Mediterraneo
- la seconda fase dell’operazione prevede la ricerca e, se necessario, diversione di navi sospette
- la terza fase consente lo smaltimento delle navi e delle relative attrezzature, preferibilmente prima dell’uso, e di fermare i trafficanti e contrabbandieri.
Mi ricordo che un anno fa sono stato a parlare con Frontex e mi spiegarono che il governo Renzi diede la disponibilità di portare i migranti nei porti in cambio di punti di flessibilità usati per il bonus degli 80 euro, aggiunge Di Maio: ‘Noi chiederemo flessibilità senza barattarla in cambio dell’apertura dei porti’.
Di Maio sottolinea quindi che, a livello europeo, deve cambiare la musica. Sull’immigrazione queste navi devono portare i migranti in tutti i porti. Se c’è bisogno di flessibilità di bilancio non la baratteremo con l’apertura dei nostri porti ma la chiederemo perchè è un diritto dell’Italia come quella degli altri paesi europei. Per il vicepremier anche la Germania sta iniziando a cambiare linea sull’immigrazione, il problema è arrivato fin nel cuore dell’Europa. Vale per l’immigrazione e per l’austerity. Sono rimasti in pochissimi a dire che va tutto bene nell’Unione Europea. E mentre gli altri stanno precipitando nel consenso come quello di Macron, il governo italiano è il più forte con un consenso altissimo.