L’Italia batte per la prima volta la Grecia nella sfida sull’immigrazione. Lo scorso aprile infatti sono stati 8370 gli arrivi di migranti registrati nel Mediterraneo centrale, mentre circa 2700 sono arrivati nel Paese ellenico (il 90% in meno rispetto al mese precedente), secondo l’agenzia per il controllo delle frontiere esterne dell’Ue. L’inversione di tendenza tra Grecia e Italia, precisa Frontex, si è verificata nonostante il fatto che gli 8370 arrivi registrati nel Mediterraneo centrale rappresentino riduzioni del 13% rispetto al dato di marzo e del 50% rispetto a un anno fa.
La maggior parte dei migranti giunti in Italia sono di nazionalità eritrea, egiziana e nigeriana e – secondo quanto si legge nella nota di Frontex – «non ci sono segnali di un significato spostamento di migranti dalla rotta del Mediterraneo orientale», cioè quella passante per la Grecia. Gli arrivi di aprile «sono ben al di sotto al numero di persone che spesso abbiamo visto arrivare quotidianamente sull’isola di Lesbo durante i mesi di picco dell’ultimo anno», ha commentato il direttore di Frontex Fabrice Leggeri. Secondo Frontex, a determinare questo calo sono stati diversi fattori, in primo luogo l’accordo Ue-Turchia ma anche i maggiori controlli messi in atto dalla Macedonia lungo le sue frontiere con la Grecia. Ciò detto, i siriani continuano a essere la maggior parte di coloro che continuano ad arrivare in Grecia seguiti da pachistani, afghani e iracheni. Intanto, giusto per ribadire il primato, circa mille migranti sono in arrivo in Sicilia e Calabria.
Sul tema dell’immigrazione è intervenuto il ministro delle Finanze Wolfgang Schaeuble, sottolineando che bisogna essere solidali con l’Italia. «I trafficanti troveranno nuove rotte. E noi dovremo mostrare solidarietà all’Italia», ha detto il ministro all’Handelsblatt a proposito della crisi dei migranti. «L’Austria dovrebbe sostenere l’Italia, invece di stabilire al Brennero – una delle frontiere più intrise di significato emotivo d’Europa – nuovi controlli».