Migranti, la Tunisia risponde a Salvini: ‘No ai rimpatri’

La Tunisia dice no al rimpatrio immediato dei 184 migranti arrivati nei giorni scorsi a Lampedusa con sette barchini. Il ministro dell’Interno, Matteo Salvini, era a lavoro per rimandarli immediatamente indietro ma il suo collega nordafricano ha risposto negativa al rientro velocizzato dei profughi. Da Tunisi vogliono rispettare gli accordi presi in precedenza che limita ad 80 il numero di ritorni con due voli charter a settimana.

Le persone sono state trasferite a Trapani per completare tutte le procedure di identificazione e poi saranno uniti agli altri che dovranno essere rimpatriati nelle prossime settimane.

Il vicepremier a Vienna aveva avuto un contatto con il suo collega tunisino per cercare di trovare l’accordo. Si pensava ad un’identificazione direttamente a Lampedusa e un volo charter entro domenica ma è arrivato il no direttamente dalle autorità tunisine. Da Tunisi hanno fatto sapere che non ci sarà nessun volo straordinario per rimpatriare i 184 migranti ma dovranno essere rispettati gli accordi presi in precedenza. La situazione al momento vive una fase di stallo che potrà essere risolta martedì 18 settembre quando è in programma un incontro tra i due ministri dell’Interno. In questo colloquio si cercherà di capire se ci sono i margini per cercare di modificare l’accordo e velocizzare le operazioni di rimpatrio. I contatti tra le due nazioni sono continui, visto che proprio la Tunisia è la nazione da dove arrivano la maggior parte di migranti. Il Viminale ha contato circa 4.200 persone con 3.500 che sembrano destinati ad essere rimpatriati anche se fino ad ora solamente 1.700 sono ritornati a casa.

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