Migranti, Renzi: “Chi non vuole rifugiati non avrà fondi Ue”. Ungheria: “ricatto politico”

Tusk: “fatto qualche progresso su Brexit, ma molto resta ancora da fare”

O voi collaborate e accettate i migranti, o noi chiudiamo il rubinetto dei fondi Ue. E’ in sostanza l’aut aut, dal sapore minaccioso, lanciato ieri sera da Matteo Renzi nei confronti dei paesi che bloccano i ricollocamenti dei profughi. Secca la risposta dell’Ungheria: è “un ricatto politico”. Durante la cena del Consiglio europeo, il Premier italiano ha infatti preso la parola per lanciare la stoccata, diretta soprattutto ad Austra e Ungheria. La prima decisa a introdurre controlli alle frontiere, la seconda contraria al meccanismo delle quote. “Inizia ora la fase della programmazione dei fondi 2020”, ha detto quindi Renzi. “O siete solidali nel dare e nel prendere, oppure  smettiamo di essere solidali noi Paesi contributori. E poi vediamo». Un monito, questo, molto apprezzato dai Paesi fondatori, Germania e Francia in testa, e utile per rilanciare una nuova sintonia lungo l’asse Roma-Berlino. Solo due mesi fa : una svolta visto che, solo a dicembre, l’ultimo Consiglio europeo era stato caratterizzato da un forte scontro tra il premier e la cancelliera Angela Merkel.

Da Butapest, il portavoce del governo ungherese, Zoltan Kovacs, ha ribadito però che la posizione di Ungheria, Polonia, Repubblica ceca e Slovacchia (i cosiddetti Paesi del Gruppo di Visegrad) sul dossier dei migranti da “ricollocare” tra Stati membri è “solida, perché “non ci sono quote obbligatorie e questa non sarà la soluzione per l’Europa”. Quindi le dichiarazioni di Renzi sono solo un “ricatto politico all’Ungheria e ai Quattro di Visegrad”.

Intanto il presidente del Consiglio Europeo Donald Tusk ha dichiarato sul tema dell’accordo tra Ue e Gran Bretagna sui termini di permanenza di quest’ultima nell’Unione: “Posso solo dire che abbiamo fatto qualche progresso, ma molto resta ancora da fare”. Le riunioni sono proseguite più tardi nel corso della notte a livello bilaterale: Tusk e il presidente della Commissione Jean-Claude Juncker hanno tenuto incontri con il presidente francese Francois Hollande, con il primo ministro ceco Bohuslav Sobotka, con il premier britannico David Cameron e con il primo ministro belga Charles Michel.

Sulla crisi dei migranti in Europa, ha detto Tusk durante la conferenza avvenuta alle 2.30, “dobbiamo tutti rispettare le regole che abbiamo concordato. Questo riguarda le ricollocazioni e anche il bisogno di tornare gradualmente a una situazione in cui tutti gli Stati membri applicano pienamente il codice delle frontiere di Schengen”.

“La discussione ha rafforzato il nostro impegno a costruire un consenso europeo sulle migrazioni – ha continuato Tusk – non ha alcun senso avere un piano A, B o C, perché crea divisioni nell’Ue. Invece, dobbiamo guardare a una sintesi dei differenti approcci. Non c’è alternativa a un piano europeo complessivo”. Il presidente del Consiglio Europeo ha infine sottolineato che “il piano congiunto di azione con la Turchia è una priorità” e che “stiamo organizzando un incontro speciale con la Turchia agli inizi di marzo”.

Circa Alessandro Moschini

Riprova

Progetto Italia News, nella persona della sua direzione, e della redazione tutta, augura ai suoi lettori di trascorrere un Buon Natale

Progetto Italia News, nella persona del suo direttore responsabile, dr. Andrea Viscardi, con la redazione …

WP2Social Auto Publish Powered By : XYZScripts.com