Riprendono oggi i lavori di demolizione di una parte delle baracche della ‘giungla’ di Calais, dove risiedono migliaia di richiedenti asilo che attendono di attraversare la Manica per raggiungere l’Inghilterra. Lo sgombero della baraccopoli nella città portuale francese era iniziato ieri mattina senza incidenti, ma nel pomeriggio sono scoppiati scontri fra gruppi di migranti, sostenuti dai militanti del gruppo No Border, e la polizia che proteggeva gli operai intenti a demolire l’area sud del campo.
La Bbc riferisce che le tensioni sono continuate per tutta la notte, con la polizia antisommossa che ha sparato gas lacrimogeni contro i profughi che lanciavano pietre contro le squadre di demolizione. Le autorità vogliono che i migranti si spostino in container situati in un’altra zona della ‘giungla’, ma molti si sono rifiutati, temendo di essere costretti a chiedere asilo in Francia e rinunciare alla speranza di raggiungere il Regno Unito.
Secondo le autorità francesi sono circa un migliaio le persone interessate dallo sgombero. Ieri circa 100 baracche sono state smantellate, mentre altre 12 sono state date alle fiamme dai migranti. Nella notte circa 150 profughi si sono invece riversati sull’autostrada bloccando il traffico e lanciando sassi contro i veicoli diretti al porto. Poco prima delle 20 la polizia ha ripreso il controllo dell’arteria stradale, che era però ingombra di detriti. Almeno quattro persone, compresi alcuni attivisti, sono state arrestate.