L’Italia si sta muovendo nella giusta direzione con il tavolo delle regole per le Ong, perché “non si può dare adito al sospetto che ci siano organizzazioni che favoriscano l’arrivo dei Migranti e magari facciano accordi con chi traffica in esseri umani”. Lo ha detto il presidente dell’Europarlamento Antonio Tajani, intervistato dal Corriere della Sera, precisando però che “l’Europa, e tutta la comunità internazionale e l’Onu in prima fila, devono pensare all’Africa non come a un’emergenza temporanea, ma come al grande tema dei prossimi anni, e prevedere un complessivo piano di sviluppo, un piano Marshall per un continente che rischia di esplodere”.
“Bisogna essere chiari: il codice di condotta per le Ong è un fatto positivo, è una decisione italiana ed europea ed è giusto prevedere la presenza di forze dell’ordine sulle navi. Nessun accordo con i libici è a danno degli immigrati e non si può agire in quelle acque senza avere un protocollo. Le Ong devono seguire delle regole, chi protesta è chi non vuole sottostarvi”, spiega il presidente del Parlamento europeo, “l’intervento deciso del presidente Mattarella ha riportato la barra diritta, ed è un bene. Poi è vero che il problema umanitario è reale, ma i diritti umani devono essere fatti rispettare lì dove vengono violati. Non si può agire solo con interventi tampone limitati”, avverte Tajani spiegando che in Libia “è giusto trattare con Tripoli, ma c’è anche Bengasi. Una soluzione di compromesso possibile sarebbe una Libia guidata politicamente da al Serraj e militarmente da Haftar, ma per avere un interlocutore unico l’Europa parli con voce unica”.